CONTRO I MATRIMONI FORZATI


Sembra non riguardarci ma sarà il nostro futuro. E chi legifera nelle stanze delle amminstrazioni nazionali e locali dovrebbe fare qualcosa e muoversi in fretta in questa direzione! Questa legge dovrebbe far scuola in tutta Europa e in Italia. Il padre, il fratello, lo zio scelgono, la donna, spesso bambina, non può opporsi e subisce una scelta che non è sua, inaugurando la fine della sua infanzia o come nel caso di Fatima (nome camuffato), diciannovenne parmense nata in Marocco, la schiavitù al padre o al marito.  E’ la generazione di nuovi italiani che vivono tra noi, anche a Bologna. La chiamano generazione Balotelli dal colore del pelle del noto ex calciatore dell’Inter e sono tanti, sempre più presenti come numero ma che vivono una serie di problemi per noi fino a ieri impensabili (ma che non sono certo i problemi del calciatore Mario Balotelli 🙂 ) . Problemi diffusi in tutta Europa.

In Germania il consiglio dei ministri tedesco ha varato ieri 27 Ottobre un progetto di legge volto a rafforzare la legislazione contro i matrimoni forzati in cui la famiglia decide le condizioni con cui contrarre matrimonio o con chi, una pratica diffusa soprattutto nella comunità musulmana: se il Parlamento tedesco approverà la proposta, il reato delle nozze combinate prevederà una pena fino a cinque anni di reclusione.

La comunità musulmana in Germania è di oltre quattro milioni di persone ed il matrimonio combinato è ancora piuttosto comune. Il numero di fedeli musulmani in Italia invece si aggira intorno al milione e duecento mila persone, corrispondente all’incirca all’1,9% della popolazione italiana.

Il nuovo disegno di legge tedesco (ddl) è stato studiato per rendere più incisivo il procedimento giudiziario contro gli autori di reati contro i più deboli. Il ddl, inoltre, garantisce il ritorno in Germania delle donne che vengono riportare nei rispettivi paesi d’origine proprio per essere costrette a sposarsi contro la loro volontà, sistema molto diffuso in tutta Europa. Spesso, infatti, giovani donne figlie di immigrati prevalentemente musulmane, durante i periodi di vacanze nei paesi di origine, sono costrette a rimanere sul posto e vengono forzate al matrimonio. Sarà sempre difficile perseguire penalmente questo reato ma bisogna provarci! Ora bisognerà pensarci seriamente anche da noi. Fare qualcosa di serio e valutare con quali strumenti si possono difendere i ragazzi e i giovani che possono subire una tale prevaricazione dalla comunità di origine dei genitori, sapendo che tutto accade negli ambienti chiusi delle famiglie dove anche quelle non musulmane possono nascondere violenze e prevaricazione. Intanto nessuno imbastisce un intervento serio su questo tema.

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