BENIGNI-SAVIANO: QUANDO UN UOMO SI SPENDE PER UN ALTRO!


Benigni, ci hai fatto commuovere ieri sera in “Vieni via con me” quando durante lo show televisivo ti sei speso col cuore per Roberto Saviano. La bellezza di questo ragazzo che ha messo la giustizia e la verità prima della sua stessa vita. E per questo ci fa piangere perché le verità di Gomorra lo hanno fatto condannare a morte. Ma è un uomo felice, generoso e umile.

Hai ricordato che Dante Alighieri in esilio e condannato a morte ha scritto del male come solo si può fare, guardandolo in faccia, e dando all’Italia, ai suoi eroi ma anche ai personaggi negativi, l’immortalità. Cosa che la poesia può realizzare. Perché è naturale che una persona buona si adiri contro l’ingiustizia. Altrimenti inviterebbe la gente a farla. “Ma non è possibile che chi dice la verità in questo Paese venga condannato a morte! Non è possibile!” Questo hai detto con una dolce malinconia!

Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la biro, l’uomo con la pistola è un uomo morto! Questo bisogna accettarlo!”. Fissavi la telecamera con gli occhi rivolti ai Casalesi, parlando direttamente a Sandokan Schiavone. “Siamo uomini, appartenente tutti all’umanità. E non si può uccidere veramente. Perché quando si uccide qualcuno moriamo anche noi. Quindi, Sandokan, lasciamo libero questo ragazzo di tornare a casa”.

Spendersi in questo modo è il gesto più dolce e al tempo stesso disperato che possa esserci. E’ quel dono che va al di là del tempo e delle tante meschinità del luogo in cui viviamo: da dignità al nostro essere ancora uomini in grado di amare.

La fiaba del nostro tempo è che esistono anche persone in grado donare un gesto agli altri al di là di qualsiasi pericolo.

Grazie! Grazie Roberto!

Grazie anche da noi che abitiamo in un Emilia che dovrebbe imparare quanto la nostra terra sia priva quest’amore, l’amore per la verità. La verità oggi è così difficile da raccontare. Anche da noi. Perché è duro parlare della corruzione in cui viviamo, della criminalità organizzata che ricicla i suoi soldi nella nostra economia, dei politici che si stanno vendendo pezzo per pezzo le fondamenta su cui stiamo seduti.

3commenti
  1. Giuseppe

    10 novembre 2010 at 00:54

    Saviano farebbe bene a prendere le distanze da certe ininiziative, dove certi politici vanno a “purificarsi” leggendo brani del suo libro.
    Ci sono alcuni politicanti, fra i nomi che seguono, che non sono meno pericolosi dei mafiosi.
    ———————–
    24 ottobre 2008 – Il forum cultura del Partito Democratico di Modena organizza una lettura corale e pubblica di ‘Gomorra’, il romanzo di Roberto Saviano sulla camorra. L’appuntamento è per sabato 8 novembre, dalle ore 15, in Piazza Grande.

    Tra i partecipanti ci saranno alcuni nomi noti del mondo della cultura e dello spettacolo: Carlo Lucarelli, Alessandro Haber; Paolo Hendel; Angela Baraldi; i Gemelli Ruggeri; Roberto Citran; Maria Pia Timo; Maria Di Biase, Corrado Nuzzo e i modenesi Valerio Massimo Manfredi; Alberto Bertoni; Wainer Vaccari; Beppe Cottafavi; Marco Miana, consulente editoriale e lo chef Massimo Bottura. Ma anche personaggi dello sport come Rubens Pasino, calciatore; Andrea Sartoretti campione della pallavolo e Pietro Peja, amministratore delegato pallavolo Modena.

    “Con questo gesto — spiega Stefano Bonaccini, segretario provinciale del Pd di Modena — vogliamo dare forza all’impegno di Roberto Saviano e di tutti coloro che ogni giorno combattono l’illegalità, a partire dalle forze dell’ordine e della magistratura. Dopo le minacce di morte e le ambigue dichiarazioni del governo — aggiunge — è dovere delle forze politiche, della società civile, degli amministratori, quello di sostenere uno scrittore che oggi è indubbiamente simbolo di coraggio e impegno civile”.

    A prestare la propria voce saranno anche nomi noti della politica: i parlamentari del Pd Giuliano Barbolini; Mariangela Bastico; Manuela Ghizzoni; Ricardo Franco Levi; Ivano Miglioli; Giulio Santagata e Pier Luigi Castagnetti; il sindaco di Modena Giorgio Pighi; il presidente della Provincia Emilio Sabattini e altri amministratori modenesi; l’assessore regionale Paola Manzini; i consiglieri regionali Gian Carlo Muzzarelli e Matteo Richetti; Roberto Franchini responsabile forum cultura del Pd. Tanti anche gli esponenti del mondo dell’associazionismo.

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  2. Giuseppe

    10 novembre 2010 at 01:07

    il giorno 11 novembre 2008 scrissi a uno di quei politici di Modena, al quale avevo denunciato per anni le illegalità compiute a Zocca.
    La Guardia di Finanza si era insediata in comune alla ricerca di documenti riguardanti gli ammanchi che porteranno alla “condanna” del fratello del sindaco. Una condanna che gli ha consentito di stare fuori dal carcere lasciando i suo “collaboratori” in comune a “lavorare”.
    Ecco cosa avevo scritto a un politico “importante”, il quale non mi ha risposto:

    Zocca, finalmente sta per “saltare” su un montagna di milioni “spariti”, l’ambiente depredato, l’asilo appena fatto con profonde crepe e la politica che cerca disperatamente di coprire questa distesa di cacca.
    Zocca è un piccolo comune, divisi procapite il danno è molto “importante”.
    La vera mafia è qui da noi non importa andare a leggere brani di “Saviano”, bisogna fermare la nostra mafia prima che diventi ancora più pericolosa.
    saluti Giuseppe B.

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  3. Giuseppe

    10 novembre 2010 at 16:07

    Chissa perchè Saviano ha usato “la macchina del fango” contro Galasso?

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