BOLOGNA E I LAVORI DI PIAZZA MAGGIORE: ECCO I NOMI DAL NOSTRO SITO A PAG.4 de IL FATTO QUOTIDIANO


Un imprenditore calabrese intervistato dal nostro sito denuncia anche gli intrecci con la ‘ndrangheta. Visualizza l’articolo in pdf di Emiliano Liuzzi.

Ha 48 anni anni, Gaetano Saffioti. 48 anni e 48 malavitosi arrestati grazie alle sue deposizioni. Vive blindato, sotto scorta da otto anni. La sua azienda, “Saffioti calcestruzzi e movimento terra” assomiglia più a un carcere che a un luogo di lavoro. “E’ la mia Guantanamo”, scherza. Cancelli blindati, muri in cemento armato, decine di telecamere, filo spianato, auto della scorta fuori dai cancelli. Lo taglieggiavano, lui parlò. E col tempo ha fatto arrestare i signori del pizzo, ma anche dieci criminali tra i più pericolosi in circolazione, quelli inseriti nella top list che sta appesa nelle centrali operative del ministero degli Interni.

Saffioti, che i magistrati della direzione distrettuale animafia calabrese definiscono “uomo esemplare”, ha salvato la sua azienda prima cercando appalti in giro per l’Italia, oggi  invece si è spostato a Dubai. Lavora. Ha dimostrato come si possa continuare a lavorare anche senza far parte del sistema. Si è dovuto trasferire, certo, perché in Italia, ovunque provi a ottenere un appalto arriva sempre secondo. Ma prima di trasferirsi a Dubai ha provato a lavorare a Bologna. 15 anni, e una situazione che poco è cambiata rispetto a quella strada tra Palmi e Gioia Tauro dove ha sede la sua Guantanamo. In un’intervista Saffioti dice di aver collaborato a lungo con i magistrati calabresi, e preannuncia una serie di arresti eccellenti. Lo ha detto in un’intervista audioregistrata al Fatto e all’ex assessore alle politiche abitative Antonio Amorosi con Sergio Cofferati, autore del primo i-book dal titolo “Tra la via Emilia e il clan”, oggi blogger, che insieme a Nicola Lillo, (collaboratore del blog) sono tra i primi a denunciare gli intrecci tra malavita e palazzo attraverso il suo sito, www.antonioamorosi.it . E qualcosa è già successo. Forse è un caso, ma ieri mattina la squadra mobile ha sequestrato un cantiere a San Lazzaro di Savena dove lavora la ditta Cipea-Idroter, 30 appartamenti già quasi ultimati. Difformità di realizzazione, è l’accusa. Ma quello che colpisce è il nome di Cipea Holding, Gianluca Muratori, che è indagato con l’ipotesi di aver corrotto l’ex sindaco di Bologna, Flavio Delbono.

“Le mie parole, quello che ho raccontato, porteranno molto più in alto”; dice Saffioti. Un fulmine a ciel sereno nella laboriosa e ricca Emilia Romagna, l’eden imprenditoriale. Macché, sono anni che la camorra e la ndrangheta lavorano a Bologna in tutti i cantieri più importanti. Il progetto di ristrutturazione di Piazza Maggiore, il salotto di Bologna, la piazza di Dalla, Guccini e (più recentemente) del popolo di Beppe Grillo, è stato anche firmato da ditte legate ai clan Alfieri e Nuvoletta, a Reggio Emilia non si muove foglia senza che la famiglia Ciampà ne sappia niente, a Parma, il clan Guarino controlla tutte le più grandi opere. C’è una relazione della Procura nazionale antimafia che è molto più che chiara, viene addirittura tracciata una mappa con le zone di competenza. “A Bologna, Ferrara, Forlì e Reggio Emilia, lavorano soggetti legati alle cosche calabresi, Cosa Nostra agisce soprattutto nella zona del Modenese. Ma è sicuramente la Camorra, attraverso il clan dei Casalesi, a giocare il ruolo più importante in Emilia Romagna”, spiega la relazione. “Ai Casalesi è riconducibile la pressione estorsiva esercitata sul mercato dell’edilizia privata attraverso l’esportazione dei moduli operativi rodati nelle zone camorristiche, e non soltanto nei confronti di imprenditori campani, ma anche locali. Una parte dell’organizzazione è stata smantellata nel 2008, ma probabilmente è solo il sottobosco. In carcere, su ordine della Dda di Napoli, sono finiti personaggi del calibro di Armando Abatiello, Mario Diana, Nicola Natale, Luigi e Vincenzo Noviello, Felice Pagano, tutti Casalesi.

Ma non è solo l’edilizia a far gola alle grandi famiglie. Sulla riviera romagnola il mercato è florido: gioco d’azzardo, prostituzione, droga. E anche qui il ruolo più importante lo giocano i Casalesi che sono riusciti, senza spargimenti di sangue, a prendersi il mercato dalle mafie straniere.

Una mappa geocriminale, questa, ma che la dice lunga sulla mano lunga della criminalità in Emilia Romagna. Che ha raggiunto ormai livelli di controllo difficili da smantellare in un colpo solo.

44commenti
  1. admin

    18 novembre 2010 at 11:03

    Infatti Roberto Saviano cita in Gomorra un appalto vinto dai casalesi per le ristrutturazioni delle case popolari di Bologna, Reggio Emilia e Modena per 6 milioni di euro per caso(anno 2002), perchè la criminalità organizzata a Bologna non esiste. Il sequestro è del 2003 con i lavori in corso a Modena e Reggio. La società si chiamava ENEA di proprietà del cassiere del clan Nuvoletta Pietro Nucera. A Bologna non sono neanche stati inziati i lavori. Finchè non è intervenuta la Procura di Napoli non è accaduto granchè.
    Per quanto riguarda il progetto di ristrutturazione del parco urbano di Piazza Maggiore a Bologna parliamo di metà degli anni ’90, quindi centra poco con gli anni trattati dall’intervista, e si parla della ICLA di Napoli società controllata dai clan Alfieri e Nuvoletta. Ci sarebbero tanti altri esempi riportati su questo sito e altrove ma forse si è duri d’orecchi.
    Forse è anche la lettura dei giornalisti a trarre in inganno. Ma è comprensibile, conoscono poco la materia.
    Grazie all’imprenditore Gaetano Saffioti sono stati arresati 10 dei 50 più pericolosi uomini della criminalità organizzata in Italia. Se dice quel che dice è perchè lo ha deposto, come si capisce dall’intervista, a una Procura Calabrese. Saffioti ha un attendibilità evidenziata dai fatti non dalle opinioni (che hanno valore zero).

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  2. ADRIANO TURRINI

    18 novembre 2010 at 13:48

    ok. taccio.rischia di diventare una querelle inutile. Io voglio combattere la criminalità organizzate che, in Emilia Romagna, è presente eccome. Non voglio vincere il premio di “antimafioso dell’anno”. Non mi interessa.

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  3. Cristoforo

    18 novembre 2010 at 15:55

    Adriano parta magari dalla criminalità col colletto bianco ……La Dottoressa Musti conosce bene il fenomeno mafioso locale, conosce perfettamente le ramificazioni delle cosche calabresi in Emilia e a Bologna avendo una forte esperienza presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna.
    La Ndrangheta è molto attenta alle disattenzioni degli Enti Pubblici locali ….a certe forme di edilizia spregiudicata …a certe tolleranze vergognose ….a certe possibilità economiche che qui più che altrove impazzano.E’ abituata ai silenzi e alle omissioni di coscienza.
    Se fossi un mafioso penserei ai migliori investimenti immobiliari possibili in un territorio cosi’ “elastico”. Magari a San Lazzaro, che ne dice?
    Adriano,qui non servono professionisti dell’antimafia . Qui serve lo STATO e se lo STATO invece finisce per diventare l’indirizzo politico di un partito..non vi è speranza.
    Si legga con attenzione le vicende del CIPEA e di San Lazzaro di Savena, certe storie che ritornano e che parlano di corruzione e malaffare e si domandi se non sia questo il luogo migliore per delinquere.
    Guardi la reazione del sistema dinanzi ai primi rilievi dell’Autorità Giudiziaria e pensi all’abisso in cui è caduta Bologna.
    La Bologna degli intoccabili è la Bologna della Mafia.

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  4. Giuseppe

    18 novembre 2010 at 16:24

    Una illegalità tira l’altra, dove finisce il clientelismo e cominciano le illegalità più gravi?
    Dove finiscono le illegalità diffuse e si comincia a parlare di mafia?
    Non si può parlare di lotta alla mafia se si instaurato un “Sistema” che usa gli stessi sistemi.
    Non voglio fare la vittima perchè sono stato cacciato dal Partito, ma se si è dovuti ricorrere a questa “soluzione” significa che le porcherie sono molto, molto gravi.
    Ho chiesto l’intervento degli organi di Garanzia del Partito per discutere della mia strana situazione, non ho avuto “soddisfazione”, tutti i dirigenti che mi hanno risposto mi hanno detto di rivolgermi alla Procura, quando la Procura si è occupata del caso hanno difeso quelli che io “criticavo” scaricando (si fa per dire) un funzionario in pensione che avrebbe da solo arraffato milioni di euro.

    Alcuni dirigenti “responsabili” del mio irregolare scaricamento, sono andati a leggere brani di Saviano. Cosa devo pensare?
    Mentre si indagava sul funzionario, poi condannato, fratello del sindaco, il primo cittadino e la giunta deliberavano lavori per milioni di euro (siamo un piccolo comune con meno di 5000 abitanti). Lavori che non erano stati messi nel programma di legislatura. Strane coincidenze, normalmente non si riesce a rispettare il programma.
    Due grossi e “sospetti” lavori: l’ampliamento della discarica, e il progetto di un campo sportivo di plastica, che verrà costruito su una frana, previste spese per tremilioni di euro. Il campo in erba diventerà fabbricabile, qualche furbetto farà affari (così pensa), il campo di plastica non verrà mai finito. Questo è bene ricordarlo.
    L’ampliamento della discarica è stato deciso di nascosto, mentre un assessore si dimetteva (per motivi personali o dalla vergogna), mentre il capogruppo di maggioranza si dimetteva da consigliere, sostituito da un candidato non eletto, che è diventato capogruppo, nonostante avesse pochissimi voti. Il nuovo arrivato è fratello del vicesindaco della precedente legislatura, un vicesindaco che si dimise da assessore al personale nel 2005, probabilmente già allora si temeva per lo scandalo che invece scoppierà tre anni dopo. Dopo aver fatto fuori altre centinaia di migliaia di euro.
    Non è niente l’importane è poter continuare.
    L’importante è che siano tutti ricattabili, gli altri verranno spazzati via.
    Un giorno un magistrato metterà le mani sulla Promappennino, di questa cooperativa fanno parte Comuni e Comunità Montane del bolognese, spero in questa Procura, visto che di qua sono troppo “occupati”.
    Le fatture che risultano pagate da questa coop invece sarebbero state pagate in nero dall’Associazione dell’ambulanza. Troppi hanno beneficiato di finanziamenti sospetti in questa cooperativa, sopratutto tra i dirigenti. Una cooperativa di promozione turistica che non vede mai nuovi soci, che vede assieme erogatori e beneficiari di finaziamenti pubblici.
    Ho capito che questa è il nucleo principale di una strana “loggia”, perchè quando vi ho infilato un dito ho preso la “scossa”, sono stato “sollevato”, depositato fuori dalla sede del Partito, poi è stato chiamato il fabbro a cambiare la serratura, in più mi è stato “intimato” di restituire le chiavi, questo non è uno scherzo.
    Non è tutto qui, ci sono anche molte altre Associazioni che operano nell’illegalità con il beneplacito degli amministratori econ contributi comunali. Per queste mie “denunce” sono stato offeso per i corridoi del comune da un assessore oggetto di molti conflitti di interesse, spalleggiato da funzionari poco trasparenti.
    Caro signor Adriano lei vuole combattere le criminalità organizzate? Prima faccia molta autocritica e provi a sviscerare le illegalità che vengono prima.

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  5. Carlo Boni

    18 novembre 2010 at 18:18

    Sorbole. Di questo passo Turrini può vincere il premio “nascondi meglio la realtà” al pari di cooperatori e amministratori del PD. Se poi vuole mostrarsi per qualcos’altro bisogna che ci siano degli atti concreti contro la criminalità organizzata di una qualche natura. Ben vengano se ci fossero. Per adesso non sono pervenuti.

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  6. ADRIANO

    18 novembre 2010 at 19:49

    @Giuseppe, cercando di mantenere un profilo civile: di cos debbo fare autocritica ? Perchè debbo farla ? “provi a sviscerare le illegalità che vengono prima”: Mi scusi, mi trova come difensore de qualche illegalità ?
    @Boni: sta scherzando vero ? Io, nel mio piccolo, gli atti concreti contro la criminalità organizzata penso di compierli ogni giorno difendendo la legalità. Spero anche lei. Se è così, come cercavo di dire nel primo post, non dobbiamo fare a chi fa il più bravo ma, semmai, lavorare assieme. Se poi ritiene più utile e produttivo offendere faccia pure !
    @Cristoforo@Admin: io ho un po degli elementi che mi ero impegnato a verificare qualche puntata fa. Il dibattito da fare assieme ? Quando? Come?Dove?
    Mi cita il caso CIPEA : come lei leggo i giornali. Vorrei finire con una dichiarazione inequivocabile perchè mi pare che, continuando a mischiare cavoli e per, sfugga la mia opinione (sempre che interessi a qualcuno):
    CHI FA IL MIO MESTIERE SA CHE LE INFILTRAZIONI MAFIOSE AL NORD SONO UN DATO REALE E, PURTROPPO, STANNO CRESCENDO !
    L’INFILTRAZIONE SI COMBATTE DIFENDENDO LA LEGAITA’, FACENDO SENTIRE IL PESO DELLA PRESENZA PUBBLICA, OPERANDO PER GARANTIRE UN TESSUTO SOCIALE CHE, IN QUANTO COESO E SOLIDALE, RAPPRESENTI IL PRIMO BALUARDO CONTRO LE INFILTRAZIONI MALAVITOSE !
    Poi, se vogliamo polemizzare, magari ci divertiamo anche ma mi pare faremmo meglio ad unire qualche sforzo….fate voi….

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  7. ADRIANO

    18 novembre 2010 at 19:52

    PS.@ Amorosi, dimenticavo: ho diritto a qualche premio per aver contrinuito a rendere vivace il suo blog ?

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  8. Cristoforo

    18 novembre 2010 at 22:20

    e se ha gli elementi …li tiri fuori che ne discutiamo caro Adriano.

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  9. Cristoforo

    18 novembre 2010 at 22:55

    Anzi li citi col conforto degli atti come faremo noi . Con date , protocolli , riscontri giudiziari. Non ci offenda riportandoci mere chiacchiere di parte nè magari riferendo il parere dell’oste sulla qualità del proprio vino.
    Siccome è persona corretta ci riporterà dei dati . Siamo qui con tre faldoni di carte per soddisfarla nelle piu’ profonde curiosità sue e di Lega Coop.
    Un abbraccio. So per certo che non assumerà le difese pubbliche di delinquenti incensurati ( le piace Sciascia ?)

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  10. ADRIANO

    19 novembre 2010 at 11:10

    @Cristoforo, o anche lei fa dell’ironia a poco prezzo oppure, accusare me di offendervi riportando chiacchiere da bar mi pare un po’ forzato.
    Avete perso un frequentatore del blog………….

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  11. admin

    19 novembre 2010 at 13:36

    @Da Amorosi
    …Infatti non vi siete capiti. C’è solo un incomprensione di fondo. Non offese. Meglio discutere di questi temi , anche se in modo acceso, che tapparsi gli occhi come si fa solitamente a Bologna. Le fa onore il fatto che lei si esprime in prima persona e apertamente sulle questioni proposte dal blog. Anche noi stiamo predisponendo per un dibattito e saremmo onorati della sua presenza e del suo punto di vista, fondamentale allo svolgimento del confronto cittadino, Turrini. Ci sono una serie di impegni concomitanti che stanno prolungando il momento dell’evento ipotizzato. Sarà mia cura sottoporle la data per tempo. Grazie e buona navigazione.

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  12. admin

    20 novembre 2010 at 22:03

    Riporto qui un commento di Federico Sacchetti apparso sull’altro post NOI SIAMO LA REALTA’. VOI SIETE LA FICTION

    Infatti le affermazioni sull’assenza di un pericolosita della criminalità organizzatta a Bologna fa proprio ridere.
    Riporto un articolo di oggi del Corriere di Bologna

    Ndrangheta, preso a Bologna
    il boss di Rossano Calabro
    L’uomo è ricercato dal 2007 per associazione a delinquere di tipo mafioso e omicidi. Grasso: «Un altro successo»
    Nicola Acri

    Nicola Acri

    Arrestato il capo della ‘ndrina calabrese di Rossano Calabro, Nicola Acri: l’uomo, 31 anni, ricercato dal 2007 per associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidi e altro, è stato bloccato alle 16,15 a Bologna dai carabinieri. Il fuggitivo, che doveva scontare l’ergastolo, è stata catturato – scrivono i militari in una nota – «insieme a due fiancheggiatori che ne coprivano la latitanza».

    Dell’arresto ha parlato anche il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, ospite del 14/o vertice antimafia organizzato dalla Fondazione Antonino Caponetto a Villa Montalvo di Campi Bisenzio (Firenze): «Poco fa mi è stato comunicato un altro successo. È stato arrestato un latitante condannato all’ergastolo che sfuggiva da diversi anni alla cattura: Nicola Acri. I carabinieri del Ros lo seguivano da tempo e adesso lo hanno catturato». La notizia è stata accolta da un lungo applauso della platea riunita nella sala.

    Nicola Acri è considerato «un elemento molto pericoloso» dagli investigatori. Era sfuggito all’arresto anche nel maggio scorso quando fu emessa un’ordinanza nei confronti suoi e di altre sette persone per tre omicidi commessi nel corso della guerra di mafia a Cosenza, uno dei quali compiuti con particolare efferatezza. Una vittima, Primiano Chiarello, ucciso nel giugno del 1999 a Cassano allo Jonio, fu portato da alcuni conoscenti in una stalla dove i sicari gli spararono numerosi colpi con una mitraglietta Skorpion. Poi il suo corpo fu fatto a pezzi e sciolto nella calce. Gli altri due delitti per i quali era ricercato sono quelli dei boss della ’ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, detto «bella bella7, uccisi, rispettivamente, il 12 maggio del 2000 e il 29 luglio del 1999.

    20 novembre 2010

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  13. Cristoforo

    20 novembre 2010 at 22:52

    @Adriano .Mi spiace sinceramente che la mia precisazione sia stata fraintesa. Non ritengo che Lei abbia offeso nessuno nè che abbia mai propalato chiacchiere da bar a mezzo blog . Penso che non ne avrebbe avuta la possibilità per due ragioni : Primo perchè la sua partecipazione è del tutto priva di infingimenti(mi pare evidente)e secondo perchè qui si raccontano spesso drammi umani tali da non consentire a nessuno esercizi di ironia ,di cinismo, di menzogna.
    Spesso raccontiamo di ferite indicibili ,di povera gente,di sopraffazioni quotidiane , di “distrazioni” del sistema , di amnesie collettive e lo sforzo maggiore è abitualmente quello di rimanere strettamente aderenti ai fatti.
    I fatti sono eventi documentati , dotati di autonoma cronologia e sostanza; i fatti sono legati inevitabilmente alle opinioni mentre le opinioni evidentemente non possono considerarsi fatti , se mi passa il gioco di parole.
    Quando raccontiamo della malavita amministrativa e giudiziaria di questa città , pensiamo sempre e sistematicamente non tanto a chi ha letto Sthendal ma solo a chi non ha le parole per raccontare cosa gli è accaduto.
    Pensiamo a chi non ha conosciuto Giustizia , a chi va a processo per aver denunciato a Lega Coop una speculazione dopo aver perso ogni avere , pensiamo a chi è soggiogato dalle congreghe di poteri che determinano il corso di esistenze , a chi è immune da addebiti di legge per censo economico o politico , a chi paga per non pagare.E a chi invece paga sempre . E non solo in senso lato.
    Le racconto un episodio della vita di Thoreau .
    Thoreau rifiutò di pagare le tasse del suo Stato , il Massachusetts e accettò il carcere perchè riteneva che quelle tasse contribuissero a mantenere viva la schiavitù nei paesi del Sud.
    Thoureau si riteneva responsabile per i diritti violati di altri e sentiva il dovere di agire.
    Sa cosa diceva Don Lorenzo Milani? diceva che “l’obbedienza non è una virtu'” .Era un eretico , Don Milani . E lo sono anche io se sono qua col mio amico Amorosi. Eretico è chi racconta i fatti nella città del tortellino.
    Se Adriano è qui e ci legge è perchè non è poi cosi’ lontano da noi come si potrebbe pensare .
    Detto questo, Le allungo la mano e Le rammento che sarebbe un peccato se ci privasse del suo contributo.
    Un abbraccio sincero e torni tra i suoi amici del blog.
    Cristoforo

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  14. Federica Salsi

    21 novembre 2010 at 19:57

    La PM Musti, rispetto alla dichiarazione riportata dal Fatto di Gaetano Saffioti, quando si dice convinto che certe sue rivelazioni porteranno a imminenti arresti anche a Bologna, commenta: “Mi sembra come prevedere che domani sorgerà il sole”.

    http://radio.rcdc.it/archives/lucia-musti-su-bologna-mai-registrate-presenze-di-mafie-64973/

    Commenta anche: “Personalmente io non ho registrato nessuna presenza, almeno fino al settembre 2009?

    Quindi questo è ordinaria amministrazione?
    http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2010/11/20/417632-arrestato_citta_nicola_acri.shtml
    Arrestato ‘occhi di ghiaccio’ Acri, uno dei boss della ‘ndrangheta
    Aveva il covo nel Ferrarese. Il 31enne, capo della ‘ndrina calabrese di Rossano, era ricercato dal 2007; è condannato a tre ergastoli. E’ stato preso a Borgo Panigale.

    Quindi anche questo è ordinaria amministrazione?
    http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/11/21/visualizza_new.html_1698425712.html
    BOLOGNA, 21 NOV – Una riservetta di armi, munizioni ed esplosivo e’ stata scoperta dai carabinieri in una casa popolare di Castel Maggiore, alle porte di Bologna: era custodita da uno dei fiancheggiatori di Nicola Acri, il boss della ‘ndrangheta di Rosarno ricercato dal 2007 e arrestato ieri nel capoluogo emiliano dai militari del Ros e da quelli dei comandi provinciali di Bologna e Cosenza. La santabarbara e’ stata scoperta durante le perquisizioni domiciliari seguite all’arresto del superlatitante.

    Per fortuna il sole contunua a sorgere…..

    Rispondi
  15. Cristoforo

    21 novembre 2010 at 21:45

    La relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia consegnata in Parlamento torna a parlare dell’Emilia Romagna mettendo nero su bianco i nomi delle famiglie che storicamente si sono inserite in regione e che, nonostante i ripetuti allarmi, sembrano avere ormai messo radici. Presenze accertate sono quelle nelle province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma. In particolare nella relazione si parla di una presenza ”diretta” della cosca Grande Aracri e “di alcuni personaggi riconducibili alle ‘ndrine dei Barbaro, Strangio, Nirta e dei Bellocco”. Non solo: “Sono inoltre in corso tentativi da parte delle varie famiglie di allargare il raggio d’azione anche nelle altre province della regione”.

    Rispondi
  16. ADRIANO

    23 novembre 2010 at 22:20

    @federica, se in un qualche modo il tuo post è indirizzato anche a me, la pregherei di leggere i post precedenti. Non credo di essere fra quelli che nega l’evidenza del fenomeno mafioso in Emilia e a Bologna, anzi.
    @Cristoforo, come vede son qua…..credo, da ciò che dicem di aver veramente frainteso. Peraltro, onde evitare altri fraintendimenti, quando parlo £di elementi che mi ero impegnato a verificare”, non mi riferisco ovviamente a delle chiacchiere ma a quelli legati a vicende che voi stessi mi avevate segnalato. Disponibile a fornirli in modo diretto.

    Rispondi
  17. Cristoforo

    24 novembre 2010 at 07:03

    Bentornato Adriano. Ci fa piacere discutere con lei e che sia qui a seguirci . Se vuole,puo’inviare,anche alla mail di Amorosi gli elementi raccolti. Stia sicuro che sarà nostra cura esaminarli e proporli a chi ci segue. Scelga lei il modo per aiutarci a dipanare dubbi , verità o quant’altro serva a fornire un contributo di chiarezza.
    Se avesse qualche notizia da Lega Coop, siamo qui per confrontarci e a 360 gradi.
    PS : Stiamo lavorando per costruire un dibattito pubblico.
    Il nostro territorio ha molteplici problemi.
    Soltanto ieri c’è stato anche un morto sul lavoroa San Lazzaro: Un operaio precipita dal tetto in eternit del Circolo Arci di Via Bellaria . Senza grande clamore ci pare di poter dire.
    Alla famiglia di questo lavoratore va il nostro piu’ profondo cordoglio e l’invito alla magistratura di fare chiarezza su quanto accaduto che pare riportarci in tempi lontani.
    Rimuoveva l’eternit dal tetto del Circolo Arci, questo lavoratore. Oggi San Lazzaro ha preso atto del fenomeno amianto dopo un lungo sonno negazionista che addirittura nell’estate del 2009 aveva spinto il Sindaco a segnalare forme di Procurato Allarme sulla materia, niente poco di meno che al Questore di Bologna .
    Aveva persino chiesto la testa di un cittadino in divisa,reo di aver lamentato la presenza di amianto in Via Caselle. Smentito ancora dai fatti, il Primo cittadino che un tempo scriveva dalle colonne de la Repubblica che il COMITATISMO UCCIDEVA IL CIVISMO nel silenzio della politica locale e del mondo della cosiddetta società civile.(Ma le pare che un Sindaco di sinistra accrediti alla formazione di comitati una minaccia per il civismo ? Le pare che in quel Comune posano essere sorti 10 comitati di cittadini negli ultimi tre anni per fare i killer del civismo?)
    Comunque oggi, l’amianto “esiste” a San Lazzaro e il Comune si è adirittura dotato di un censimento e di forme di agevolazione economica per chi lo smaltisce . Ovviamente dopo aver avviato una campagna negazionista prima e oggi ammantandosi di grande civismo (quello scampato al fuoco dei killer dei comitati).
    San Lazzaro dicevamo, perchè oggi diverse indagini penali su materia urbanistica e dintorni coinvolgono questa ridente e ricca realtà.
    Peraltro è notizia di alcuni giorni orsono come proprio il Comune di San Lazzaro di Savena abbia aderito al patto anti-evasione dell’Agenzia delle Entrate .Finalmente, aggiungiamo, e ,forse avendo compreso che non è possibile ricreare una nuova Repubblica di San Marino a soli sei chilometri da Bologna.
    Prima dello scandalo Cipea, il Sindaco di quel feudo, aveva autonomamente creato una task force interna rifiutando di partecipare all’iniziativa della Direzione Regionale delle Entrate.
    Ne avevamo dato atto prima ne diamo atto adesso.
    Un bel cambio di marcia forse postumo alle inchieste giudiziarie in corso che potrebbero aver suggerito a qualche amministratore la necessità di ragionare sui confini del pubblico e del privato.

    Un caro saluto .
    Cristoforo

    Rispondi
  18. Cristoforo

    28 novembre 2010 at 17:12

    Adriano non si sarà mica offeso di nuovo ? Ha letto dell’esultanza per il dissequestro del cantiere Cipea? Sono tutti felici e dimenticano che sono stati chiesti dei soldi in nero …. che memoria corta . In fondo hanno “solo” sollevato il tetto di 30 cm per rendere fruibili i sottotetti . A San Lazzaro , il record lo detiene una nota Coop (45 cm).
    Mi perdoni, ma nutro una forma di idiosincrasia per questa tipologia di farabutti.

    Rispondi
  19. Cristoforo

    30 novembre 2010 at 07:25

    Si è (ri)offeso l’Adriano? Allora facciamo così : Non parliamo piu’ di Coop , di urbanistica , di crimine organizzato, di speculazioni , di inquinamento,di Giustizia,di malavitosi in grisaglia,di squali quotati in Borsa,di piaghe sociali, di corruzione, di delinquenti incensurati(quanto mi piace sto’ termine..). Tutte queste cose sono cose distinte. Non vorrei veramente mettere insieme le pere con le mele. Ma sono argomenti, forme del potere.
    Avrei anche parlato del colosso UNILAND nelle puntate future ma pazienza ..
    Facciamo cosi’ parliamo di sfoglia e di crescentine.

    Rispondi
  20. ADRIANO

    30 novembre 2010 at 23:18

    @Cristoforo, non ho consultato il blog per alcuni giorni.
    Vedo che, avendo io abbandonato il tono ironico l’ha assunto lei. Possiamo parlare di Coop(erative) fin che vuole, la cosa non mi disturba anzi.
    Ho letto dell’esultanza per il dissequestro del cantiere CIPEA certo, io non avrei esultato per un dissequestro parziale ma vedo che c’è chi lo fa.
    Parliamo pure anche di Uniland se vuole. Fino a poco tempo fa sono stato amministratore indipendente di una loro società poi, ho ritenuto utile dimettermi………proprio per questo li conosco bene. Certo che lei, non le pere con le mele (che comunque sono ingredienti utili per una buona macedonia), lei mischia i cavoli con le pere ma ormai sono abituato e debbo dirle, tutto sommato, che dopo un po ci si fa l’abitudine.
    Infine, perchè diprezzare sfoglia e crescentine ? mi piacciono, a lei no ? Potrebbero essere l’antipasto o il fine cena dopo un buon dibattito. Cosa ne dice ?
    Infine, se posso, vorrei un chiarimento: ho letto da qualche parte, credo sul blog stesso (o forse sul sito della “casa delle legalità”)che ve la state prendendo con chi ora urla contro la vendita dei beni confiscati. Non mi è chiaro con chi ce l’avete ( o ce l’hanno).
    Io sono sostenitore di Libera , socio di Cooperare con Libera terra e, con altri, socio sovventore (attraverso coop costruzioni)delle cooperative che propondono i prodotti di Libera. In sostanza sono un fan di Luigi Ciotti (Don). Ho sbagliato anche qua ? Fatemmi sapere che inizio a preoccuparmi, forse a causa della vecchiaia incombente, di non beccarne più una.
    Alla prossima

    Rispondi
  21. Cristoforo

    1 dicembre 2010 at 06:23

    Ok per crescentine , dibattito e tutto il resto . Ottimo invito . Meno male che è tornato . Sinceramente .

    Rispondi
  22. ADRIANO

    4 dicembre 2010 at 12:16

    Sono distrutto dall’ansia. Mi date una risposta all’ultimo capoverso della post (ultimo mio)?
    Vi siete offesi ?

    Rispondi
  23. Cristoforo

    6 dicembre 2010 at 12:49

    No, non ha sbagliato e le fa onore caro Adriano ..sostenere Libera .
    E’ che sostenere l’azione di Libera è davvero un controsenso se poi si violano i Piani Regolatori con talune cooperative….
    Difficile da contrastare quella Mafia se poi non si assumono certe distanze dal sacco di San Lazzaro , di Bologna e di altre amene località .
    La mafia con la coppola non è poi tanto diversa dalla mafia in grisaglia o se preferisce in compasso e squadra …per restare a tematiche di poteri occulti applicati all’ edilizia selvaggia ……
    Truccare un appalto a Sud è cosi’ diverso dal farlo al Nord ? Cosa cambia il dialetto ?
    Adriano non parlo di Lei certamente, sia chiaro . Ma guardiamoci intorno e valutiamo le esatte forme di mafiosità con cui ci confrontiamo ….
    Allora serve sostenere Libera e Don Ciotti quando vi sono predoni che saccheggiano il territorio ? Mele e Pere , Adriano ? o è la verità ?
    Un abbraccio .
    Cristoforo

    Rispondi
  24. ADRIANO

    7 dicembre 2010 at 21:41

    @cristoforo
    il suo, mi permetta, mi appare come un ragionamento un po’ contorto. Io sostengo Libera e sono certo di non violare Piani Regolatori ne, tantomeno, “di truccare appalti”. Mi sembra di essere coerente. Chi viola le regole ed esce dalla Legalità sono certo non sostiene Libera (Gli anticorpi dell’asociazione servono anche ad allontanare chi potrebbe avvicinarsi solo per rifarsi verginità che non ha mai avuto). Dimenticavo, il compasso e la squadra ho smesso di usarli quando ho terminato le scuole dell’obbligo…comunque non mi piacevano nemmeno allora.
    Infine le ripeto: mele e pere possono combinare, sono i cavoli con le pere che non ci stanno e lei, mi perdoni, ogni tanto prova a propinarmi un po’ degli uni e delle altre..
    Con affetto

    Rispondi
  25. Cristoforo

    8 dicembre 2010 at 09:29

    Ho precisato chiaramente di non avere neppure lontanamente pensato di muoverle alcun addebito. Facciamo una piccolo esercizio di deduzione: Se,come sostiene,chi viola le regole esce dalla Legalità , mi permetta di domandarLe : allora cosa ci fa all’interno di Lega Coop chi di quelle stesse regole fa strame ? Mi perdoni, ma io non trovo affatto contorto il mio ragionamento “ortofrutticolo”. Chi viola le regole puo’ permanere all’interno di Lega Coop? Non penso. E puo’ avere dunque senso che di riflesso Lega Coop sostenga Libera? Era una provocazione per ribadirle l’incompatibilità di talune scelte di campo. Dunque se Lega Coop sostiene Libera, associazione contro le Mafie , ma nel contempo permette che talune sue cooperative violino ad esempio Piani Regolatori , realizzino abusi edilizi insanabili , falsifichino contratti di appalto nell’edilizia convenzionata in danno di ceti deboli , edifichino su suoli inquinati da idrocarburi …. ammorbino l’ambiente …a me pare carta straccia l’adesione a Libera ….abbia pazienza.
    Fino a prova contraria, mi risulta peraltro che anche forme di silenzio omissivo siano equiparabili alla commissione di reati .E che siano anche piu’ pesanti sotto il profilo morale.Non le pare ?
    Poi le chiedo: Gli anticorpi di Lega Coop sono i medesimi di quelli che sostengono Libera e che spalleggiano gli autori di illeciti urbanistici ed economici in procedimenti penali contro le stesse vittime di quei reati?
    Edificare immobili privi di abitabilità destinati a ceti deboli su suoli pieni di inquinanti è meno camorristico che sversare liquami in fondi agricoli? E’ uno scenario da Cetto La Qualunque oppure no permettere che vi siano case popolari edificate senza collaudo statico?
    La Squadra e il Compasso non le piaceranno ma servono e aiutano in questa città ..spesso e volentieri.E spesso salvano dalla galera. Sono il nostro indulto bolognese.Un indulto eterno.
    E siccome Lei mi parla di ortaggi chiudo con una piccola chiosa ortofrutticola.
    Sono , caro Adriano, quelle squallide consorterie di mandarini che decidono le sorti della nostra economia locale e si imbellettano con l’antimafia , con la solidarietà , con l’etica pubblica, con la mutualità.Che le piaccia o no.
    Sono quelle consorterie di mandarini che calpestano diritti elementari e vanno in corteo alla Strage del 2 agosto. Con le loro belle fasce tricolori.Con le loro facce da impuniti.Che si interrogano su dove sia la Mafia in città. Perchè di Mafia si puo’ dibattere ma guai ad accostarla a comportamenti cittadini . La Mafia non ha piu’ latitudini o longitudini,caro Adriano . La Mafia , diceva Sciascia , è l’ipertrofia dell’io . E’ il potere di sopraffare e non importa se con l’intimidazione delle armi o delle amicizie o delle azioni quotidiane.
    Sono quelle consorterie di mandarini che rubano soldi pubblici e chiedono scusa alla città dicendo che poi in fondo …è poca roba.
    Sono quelle consorterie di mandarini che hanno una visione molto “pragmatica” del bene comune e che poi ci parlano di Don Ciotti.
    Sono quelle stesse consorterie di mandarini che infestano il tessuto sociale scambiandosi il ruolo ora di controllato ora di controllore.
    Sono le consorterie di mandarini che si spartiscono il territorio come fosse una scacchiera.Che fanno vittime senza spargimento di sangue solo perchè il sangue se lo sono già succhiato.Che inquinano le coscienze.
    Sono consorterie di amici , di parenti , di partito , di massoni , di baroni del mattone , della cultura , della medicina , della morale, della giustizia. Baronie ..cittadine . Baronie di mafia senza lupara e coppola.
    Sono consorterie di impuniti che dicono no alla Mafia e che ogni giorno ne adottano il metodo.
    Quelle baronie sono l’attrazione piu’ grande delle Mafie. E sa perchè ? perchè ne sono il concime.
    Adriano, le piace Woody Allen ? La saluto come si fa con un parente o amico alla cui sordità si finisce per affezionarsi.
    Allen in una riuscitissima battuta ha detto : Chi ha la coscienza pulita è solo perchè non l’ha mai usata.
    Le auguro una buona giornata magari pensando che L’Arci di un Comune della Provincia ha devoluto gli introiti della Tombola all’operaio precipitato dal tetto e deceduto per rimuovere lastre di eternit.
    Vede che esiste la solidarietà ? sono io che non capisco …. mica Lei.
    Ortofrutticolarmente…suo. Cristoforo

    Rispondi
  26. ADRIANO

    8 dicembre 2010 at 20:18

    @Cristoforo, le assicuro che, avendo aumentato lei la dose a dismisura, ho provato a mischiare i soliti cavoli con le pere. Mi son detto, chissà, provare non costa niente. Cavolo, intruglio amaro e imbevibile. Della serie, io non bevo.
    Non mi piaceva Sciascia, soprattutto lo Sciascia dell’utltima fase. Mi piace Allen ma non userei mai le sue frasi per sostenere alcun che.
    Gli anticorpi di Legacoop sono formidabili. Da noi si espelle chi non rispetta le regole basilari di un patto associativo e si prenderanno le distanze anche da chi ha commesso reati urbanistici (ho capito da come ne parla che non sa bene cosa siano e quindi preferisco non infierire con tecnicismi inopportuni).Noi, ne sono certo, non usiamo squadra e compasso nella loro accezione virtuale, una volta usavamno falce e martello e qualche garofano, sempre nella stessa accezione. Ora, da tempo, nemmeno quelli.Siamo parte di un movimento che rispetta le regole, è unito da valori e lavora per una missione (creare lavoro, tutelare i consumatori,valorizzare i prodotti di un territorio).
    In Provincia di Bologna sono circa 500.000 persone, un abitante su due, i soci di cooperative (non solo aderenti a Legacoop) circa 20.000 sono i soci lavoratori e circa 30.000 gli occupati totali. L’indotto si può stimare in 60/70.000 lavoratori. Non siamo immuni da potenziali infiltrazioni ma sono sicuro che i nostri anticorpi sono più forti e le sconfiggeranno. Poi sosteniamo progetti: nasce a Bologna, in casa Legacoop, “Cooperare con Libera Terra”: I soci iniziali, oggi presenti in mezzo paese, sono cooperative Bolognesi. Sono queste che seguono, con mezzi e risorse proprie, lo start up delle cooperative di Libera, (Coop Italia, Coop Adriatica, Coop Costruzioni, Granarolo, Civ&Civ, Progeo, Alce Nero & Mielizia). Che finanziano i loro progetti (Unipol).Sono le stesse cooperativa che coordinano la produzione e seguono la logistica dei prodotti (Alce Nero) e che li propongono alla commercializzazione (Coop Adriatica e Coop Italia asseieme alle botteghe del commercio equo e solidale). Potrei continuare a lungo ma non voglio annoiarla. Continui la sua battaglia, noi non le saremo mai ostili. MA RISPETTI LA NOSTRA o se vuole la viva.
    Suo, sereno, Adriano

    Rispondi
  27. Cristoforo

    8 dicembre 2010 at 21:46

    Nella sua articolata risposta ho rilevato una profonda sincerità nell’ammettere uno scarso gradimento di Sciascia.
    E’ uno scrittore che non piace a tutti …a volte per ragioni precise.
    PS : E’ vero, non occorre che infierisca con tecnicismi inopportuni , siamo ignoranti , l’urbanistica e i reati ad essa connessi sono un’invenzione.Non volevo dirglielo, ma ho il fondato sospetto che la diffusione di certe notizie infondate sia colpa della CIA.

    Rispondi
  28. ADRIANO

    9 dicembre 2010 at 22:49

    beh.. ammetta, la sua ultima è un po tirata via. Aveva fretta ?

    Rispondi
  29. Cristoforo

    10 dicembre 2010 at 07:10

    No ,Adriano …solo che a un certo punto ho ritenuto convincente la sua conclusione . Ha perfettamente ragione, la conoscenza dell’urbanistica e dei suoi tecnicismi sono materia esclusiva di chi quelle materie le pratica, le conosce ,le autorizza.E che questa facoltà non fosse di tutti ne avevamo avuto un leggerissimo sospetto.E’ di pochi e selezionati professionisti.
    Non le ruberò dunque il segreto della pietra filosofale,lo giuro.
    Molti,non so Lei,che si occupano di costruzioni alla fine risultano avvezzi a considerare quegli stessi tecnicismi un mero punto di vista tanto è sostanziale la padronanza e la conoscenza della materia.
    Spesso anche per ragioni strettamente artistiche che obbligano a licenze della fantasia . A deroghe dal “tecnicismo” . Ha mai sentito dire che Picasso seguisse degli schemi ? Si può imbrigliare la fantasia e l’estro di chi edifica su di un suolo inquinato e inaugura da Assessore all’Urbanistica case senza abitabilità finanziate dalla Regione a ceti deboli ? O che cambia le volumetrie a case popolari? O edifica costruzioni senza collaudo statico? Cosa è la statica , mero tecnicismo della Fisica, dinanzi alla magnificenza e alla libertà sublime dell’arte? Cosa è un codice di norme davanti a un contratto di appalto ritoccato di qualche centinaio di milioni? E’ arte. E’ espressione dell’Arte. Non riconoscere l’arte di quel tecnicismo sarebbe come sindacare un dribbling di Maradona, un dipinto di Chagall … un Michelangelo… un Pinturicchio. Qui siamo in presenza di forme di eminente espressione del libero arbitrio.E il libero arbitrio come ogni derivato dell’arte ha l’obbligo di rimanere a piede libero.In ogni senso.
    Ognuno esprime la sua forma d’arte e la difende.
    Luciano Lutring non era forse il solista del mitra? E qui diamo a Cesare quel che è di Cesare. A ciascuno il suo ambito artistico.
    Come vede nutro un profondo rispetto delle sue posizioni dogmatiche e apprezzo davvero ogni forma d’arte.
    In fondo le regole del mercato le scrivono quel genere di artisti. Io le leggo e le commento. Ascolto le parole di quegli artisti , la loro musicalità di certo piu’ vicina al gorgoglio di uno sciacquone che a un brano di Sinatra.
    PS : Non ho nulla contro Lega Coop e l’impegno della centrale della Mutualità contro le Mafie. Per carità, ci tengo alla mia incolumità e a quella dei miei cari.
    Cristoforo

    Rispondi
  30. Federica Salsi

    10 dicembre 2010 at 20:49

    ADRIANO :@federica, se in un qualche modo il tuo post è indirizzato anche a me, la pregherei di leggere i post precedenti. Non credo di essere fra quelli che nega l’evidenza del fenomeno mafioso in Emilia e a Bologna, anzi.

    La PM Musti, rispetto alla dichiarazione riportata dal Fatto di Gaetano Saffioti, quando si dice convinto che certe sue rivelazioni porteranno a imminenti arresti anche a Bologna, commenta: “Mi sembra come prevedere che domani sorgerà il sole”.

    Per fortuna il sole continua a sorgere…

    Era riferito alla PM, mi sembrava chiaro.

    Rispondi
  31. ADRIANO

    10 dicembre 2010 at 22:44

    IL PS MI PARE UN DISCRETA IDIOZIA. Mi creda, può fare meglio. E’ stanco ? A corto di argomenti ?
    Mi aveva promesso syìtrabilianti novità ….
    Suvvia, mi sto annoiando………

    Rispondi
  32. Cristoforo

    11 dicembre 2010 at 07:05

    Verità e potere non coincidono mai…

    Rispondi
  33. ADRIANO

    11 dicembre 2010 at 18:44

    Ha ha ha ha . Da che pulpito………..

    Rispondi
  34. ADRIANO

    11 dicembre 2010 at 22:45

    @ADRIANO
    hee, cosa vuole, la frequentazione di questo blog mi fa un èpo più tardo di quello che in verità non sono (credo)

    Rispondi
  35. ADRIANO

    11 dicembre 2010 at 22:46

    @Federica Salsi
    hee, cosa vuole, la frequentazione di questo blog mi fa un èpo più tardo di quello che in verità non sono (credo)

    Rispondi
  36. Cristoforo

    14 dicembre 2010 at 06:04

    Pubblichiamo per alcuni amici “distratti” , un recente articolo dell’amico Marco Preve apparso nel novembre us su LA REPUBBLICA edizione di Genova . Auspichiamo che questo esaustivo reportage induca a serie riflessioni magari ..nella considerazione che Genova non sia cosi’ distante da Bologna ….
    La loggia massonica dei Mamone e Confapi
    La “società” genovese del rito scozzese ha il suo tempio negli uffici delle aziende dei fratelli Mamone. Oltreché gli stessi imprenditori, ne fanno parte anche dirigenti di Confapi e del Cad, Centro d’ascolto del disagio, e poi professionisti e impiegati. Lo squarcio sul mondo della massoneria arriva da una giornalista “infiltrata”. Maria Teresa Falbo, ex ufficio stampa Confapi
    di MARCO PREVE

    Una giornalista infiltrata svela l’esistenza – e gli appartenenti – di una loggia che ha sede a Fegino proprio nella sede di alcune delle società dei Mamone, fratelli di sangue e, in questo caso, anche di obbedienza. Il tempio che ospitano è frequentato anche da numerosi dirigenti di Confapi, l’associazione di categoria che rappresenta le piccole e medie imprese. Se qualcuno pensava che i massoni liguri fossero “in sonno”, due casi attualissimi dimostrano che i “fratelli” sono ben svegli.
    La prima vicenda che raccontiamo oggi è relativa all’elenco ufficiale di una loggia genovese, la “Alberto Fortis”, un “muratore” dei primi dell’800. Lo scoop è di Maria Teresa Falbo, scrittrice e giornalista romana specializzata in cultura e teatro. Il suo Babilonia swing è una pubblicazione cartacea spedita a mille destinatari scelti, ed è consultabile sull’omonimo sito Internet dove si può leggere il suo reportage. Mentre lavorava come ufficio stampa per Confapi Liguria a cavallo del 2009 e del 2010, alla Falbo fu proposto di entrare nella massoneria.
    “Quando mi venne fatta la proposta- spiega – pensai subito alla possibilità di poter raccontare questo mondo dall’interno”. Dopo quattro mesi di attesa Maria Teresa Falbo viene accolta nella loggia appartenente all’obbedienza del Supremo Consiglio d’Italia e San Marino del 33° e Ultimo Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato. La sua sorellanza avviene con una cerimonia in cui viene incappucciata (“io non potevo vedere e quando me lo tolsero gli altri avevano i cappucci neri con i buchi per gli occhi”) e invitata a pronunciare le formule di rito nei locali di via Fegino 3. Della loggia fanno parte i padroni di casa, i fratelli Vincenzo e Gino Mamone (quest’ultimo a capo della Ecoge, sotto processo per corruzione e indagato per turbativa d’asta e false fatturazioni in un’altra inchiesta), il padre Luigi e il nipote con lo stesso nome. Vincenzo Mamone, la cui ex moglie alcuni anni fa, attraverso la Casa della Legalità aveva raccontato, ma senza poterla documentare, della sua appartenenza alla massoneria e dei suoi viaggi di “fratellanza” a Sanremo e Montecarlo, è anche uno dei dirigenti di Confapi.
    E della Loggia fanno parte altri vertici di Confapi: Luigi Mamone, Pietro Capalbo, Raffaele Martino e poi il direttore Roberto Parodi. “Ricordo la signora Falbo- dice Parodi – ha lavorato per noi per qualche tempo poi il rapporto si è interrotto. Non sapevo nulla dell’articolo. Noi massoni siamo un potere occulto? Macché, e poi guardi che gli elenchi della loggia sono pubblici. Vederli? Mah credo non siano così facilmente reperibili”. Da quest’anno Confapi, dopo una battaglia di ricorsi al Tar contro Confindustria è tra l’altro presente nel consiglio della Camera di Commercio con Giuseppe De Gregori, avvocato albergatore, ed è un’associazione sempre più importante nella provincia di Genova.
    Inoltre, alcuni esponenti di Confapi fanno anche parte del Cad, i Centri di Ascolto del Disagio, associazione nazionale di volontariato (ma a Genova scrive lettere anti moschea al sindaco, organizza corsi di lingue a pagamento e offre attestazioni energetiche) presieduta in Liguria da Enrico Sivori, radici democristiane e diverse militanze in quell’area politica. Ultimi tentativi (entrambi abortiti dopo annunci e conferenze stampa) di Sivori e degli amici della loggia e di Confapi quelli di dar vita alla Lista Centro per Biasotti alle ultime Regionali e poi di far decollare in Liguria la lista “Noi nord” del sottosegretario Vincenzo Scotti. Pare che i duemila iscritti fossero legati alle aziende Confapi e ai volontari del Cad, e il partito a maggio aveva già trovato la sua sede: nell’ospitale tempio massonico di via Fegino.

    Rispondi
  37. Cristoforo

    15 dicembre 2010 at 07:27

    ….Adriano quanti cooperatori praticano la mutualità e “il mutuo soccorso”? quanti cooperatori scrivono monografie sui “lavori di loggia” in libri del tipo ” Bologna Massonica” ed. Clueb del quale le sollecito l’acquisto e l’esame delle monografie di alcuni autori ? quanti cooperatori ci raccontano la loro illibatezza …e poi partecipano alle “tornate” “culturali” in circoli e circoletti e centri Studi della città? Allora …non stiamo a raccontare alla gente favole e favolette quando esistono fondi e sottofondi delle scatole.
    PS: Il Riesame , ce lo dice il Corsera del 14.12.2010, ha bocciato il dissequestro degli immobili di Via Galletta in San Lazzaro di Savena (vicenda CIPEA) per gravissimi e confermati abusi edilizi .
    Ma non erano stati negati? Ma non era tutto in regola?
    Visto che i tecnicismi li conosce solo lei , molto immodestamente le sottolineo che erano state mutate le volumetrie dei vani sottotetto peraltro dotandoli di impianti per renderli abitabili.
    E’ una pratica molto in voga a San lazzaro di Savena sollevare i tetti per vendere locali non praticabili dotandoli di abuso edilizio . In un intero quadrante urbanistico di San Lazzaro tra il 2000 e il 2005 vennero realizzati da Coop aderenti alla LEGA COOP di Bologna identici abusi edilizi in case convenzionate e sovvenzionate da pubblico denaro.
    Abusi ritenuti insanabili da perizie della Procura e del Tribunale Civile , ci dicono alcuni nostri lettori.
    Abusi insanabili , sanati ugualmente da sanatorie rilasciate da quel Comune e definite illegittime dalla stessa Procura di Bologna .
    Quelle case vennero vendute maggiorando dolosamente il prezzo di cessione agli acquirenti , gonfiando il Contratto di appalto depositato in Convenzione . Case costruite da Cooperatori …..Le perizie della Procura ci dicono anche in questo caso che il Contratto depositato da queste Coop in Convenzione era PRIVO DI RISCONTRO FATTURATIVO E CONTABILE e difforme di ben 400 milioni di lire rispetto al reale contratto sottoscritto tra le coop edificatrici e il costruttore dele opere . Pero’ il Contratto di Appalto depositato in Convenzione recava la dicitura di Copia Conforme all’originale …bello, vero ?
    I reati sono prescritti , le case restano senza collaudo statico , alcune famiglie risponderanno di diffamazione nei confronti dei coperatori che “cooperarono” in quel quadrante violando la legge.
    Era la legge della savana mica quella dei codici e i malcapitati acquirenti non lo sapevano come non sapevano che potessero subire minacce e intimidazioni da quei cosi’ disinvolti “cooperatori- liberi muratori”.
    La saluto dicendole che quelle case prodotto di quei reati erano destinate e sono abitate da Dirigenti di Coop edilizie.
    Che dire ? che dirLe? che aggiungere d’altro? Faccia una buona lettura , si legga un buon libro per Natale che magari le parli dei lavori di loggia affrontati da questi liberi muratori della Cooperazione e se le va … rifletta , rifletta , rifletta.
    Poi ..se ha qualche tecnicismo da spiegarmi mi spieghi come si riesce ad ottenere l’abitabilità di una casa popolare presentando in un Comune un fittizio atto di Collauo Statico , planimetrie difformi dal reale e un bel corredino di atti catastali falsi ……
    Stia bene, caro Adriano e la saluto fraternamente con un bel triplice abbraccio ..come usa in città.

    Rispondi
  38. ADRIANO

    15 dicembre 2010 at 23:13

    @Cristoforo, suvvia, ci metta la faccia. Cambi ritornello o si aggiorni un po. Sta annoiando davvero, non riesco più a seguirla. Io le lancio argomenti, forse non interessanti, ma lei mi parla d’altro. L’ho già sfidata a singolar tenzone in un pubblico dibattito ma vedo che lei nicchia. Ha paura per la sua incolumità ? Non ho mica il fisico, stia tranquillo, io parlo, abbaio ma non mordo mai.
    Sul CIPEA le ho già detto e scritto quel che penso, se lei vuol continuare a parlarne faccia pure ma sappia, se ne parla male, mica offende me. A proposito e per la cronaca: CIPEA non aderisce a Legacoop.
    Poi, infine: monografie sulle loggie, quanti cooperatori praticano la mutualità ? quanti partecipano a tornate culturali….Non posso ripeteremi su frutta e verdura, divento noioso io ma, chi la capisce è davvero bravo. Faccia un po di nomi, si esponga un po…A dimenticavo, lei è amico di Cicconi che, a volte, parla, scrive poi deve smentire, ritirare i libri, chiedere scusa…..Capita, anche hai migliori…

    Rispondi
  39. Cristoforo

    21 dicembre 2010 at 12:04

    Se vi fossero in giro,specie in sedi istituzionali,personaggi della caratura e integrità di Cicconi …questo blog non avrebbe ragione di esistere e con esso le nostre e le sue considerazioni.
    Io non offendo il CIPEA limitandomi solamente a riportare dati annotati sulle cronache di Stampa e questo ancora non mi pare costituisca reato.
    Forse ledo la maestà di qualche amministratore che vede maturare sovente nel proprio territorio fiabesco ….le solite disavventure giudiziarie legate all’edilizia …. ma del resto potrebbe essere questo il modesto fio da pagare per essere uno dei Comuni piu’ ricchi d’Italia e della nostra Regione. pensi che se n’è accorta anche UNILAND quando ha investito in quel territorio nell’acquisto di smisurate aree agrigole poi rese edificabili …. forse sono impreciso pero’…mi aiuti Lei.
    Non mi pare che vi sia nulla di anomalo nel segnalare alla sua attenzione di cooperatore una sontuosa opera monografica che compone un bel libro sulla Massoneria Bolognese . Un libro celebrativo del centenario della loggia bolognese Ca Ira .
    Se Lei avesse la bontà di osservare il capitolo dedicato ad Arturo Gazzoni, imprenditore e massone,nonchè il nome dell’autore dello scritto si chiederebbe se per caso tale Sig. Giuseppe Scarenzi non sia un omonimo del cooperatore che Dirige , gestisce una Cooperativa di Lega Coop.
    E’ omonimia ? E’ solo un’ opera di impegno culturale ? E’ una mera casualità ? Mi fermo qui ….ma chi ci legge ha perfettamente compreso quanto sia singolare tutto cio’ …anche se per Lei e per Lega Coop sono dettagli . Sono certamente dettagli quelle circostanze che vedono un cooperatore aderire a certi organismi mentre invece si indigna e ironizza su Cicconi.
    Trascorra un Sereno Natale.Noi ancora il grembiulino lo usiamo per fare la sfoglia ….altri non saprei dirle…

    Rispondi
  40. ADRIANO

    22 dicembre 2010 at 19:45

    @Cristoforo, solo una precisazione che anche lei, con un po di imepegno, può capire : le cooperative “non sono di Legacoop” ma dei loro soci. Semma a Legacoop aderiscono…chiaro il concetto ? Le pare che su Cicconi io abbia ironizzato ? sbaglia . Ho detto cose che Cicconi ha dovuto fare e dire.

    Rispondi
  41. Cristoforo

    23 dicembre 2010 at 07:19

    …comprendo perfettamente il concetto . Mi ha chiesto dei nomi e io glieli ho fatti . Mi correggo : Abbiamo parlato di Cooperative aderenti a Lega Coop non di proprietà di Lega Coop. Quindi soggette al controllo di Lega Coop anche dal punto di vista strettamente etico.
    Ma l’etica è materia vasta e di applicazione discrezionale.
    Non mi serve molto impegno per capire,si fidi.
    Chi ci legge ha perfettamente compreso quello che aveva da comprendere poi i libri sono in libreria o biblioteca a disposizione dei lettori …. basta leggere il contenuto di alcune opere per capire che forse per taluni “i lavori di loggia dei fratelli”(cito testualmente…) potrebbero costituire un concetto molto estensivo di cooperazione. Mutuo soccorso , mutualità …fratelli .. liberi muratori …edilizia … qualcuno si deve essere confuso e Lega Coop probabilmente si è distratta .
    Ogni tanto lo ripeto alla SV : il piu’ grande successo del diavolo è far credere che non esista ….
    E qui non è successo nulla …….nulla mi creda .

    Rispondi
  42. ADRIANO

    23 dicembre 2010 at 21:00

    io non credo al diavolo…..

    Rispondi

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