L’EX SINDACO DI BOLOGNA FLAVIO DELBONO CONDANNATO A 1 ANNO E SETTE MESI


Il gup Bruno Perla ha condannato l’ex Sindaco di Bologna Flavio Delbono, a 1 anno e sette mesi. L’ex Sindaco aveva chiesto di patteggiare la pena e la sua domanda è stata accolta. Sulla pena patteggiata proposta dai legali di Delbono (avvocati Paolo Trombetti e Gaetano Insolera) si era espresso favorevolmente il pm Morena Plazzi.
Contestualmente alla proposta di patteggiare, Delbono ha versato alla Regione Emilia Romagna un risarcimento di 46.000 euro: 21.210 di danno patrimoniale, altrettanti per danno d’immagine, piu’ 4.000 di interessi. Anche sull’entita’ del risarcimento e’ arrivato l’ok del giudice, ha spiegato l’avvocato Trombetti all’uscita dall’aula. Ma è probabile che la somma risarcitoria sia solo una “trance” di quanto sarà costretto a restituire. Assolta, invece Luisa Lazzaroni, assessore al Welfare. Si chiude oggi il primo processo a carico dell’ex primo cittadino sul Cinzia-gate, lo scandalo che ha costretto Delbono alle dimissioni a soli sette mesi dall’elezione a Palazzo D’Accursio, nel gennaio 2010 ma sono aperti altri due filoni di inchiesta.
L’ex sindaco era accusato in questo filone di peculato, truffa aggravata, intralcio alla giustizia e induzione a rilasciare false dichiarazioni per le pressioni sulla sua ex compagna Cinzia Cracchi per averne il silenzio. Il pm Morena Plazzi aveva chiesto per lui una pena a 19 mesi e 10 giorni.
Delbono potrà insegnare all’Univesità. Con l’accoglimento del patteggiamento per Delbono, essendo la pena inferiore ai tre anni, non è applicata l’interdizione dai pubblici uffici, che lo avrebbe obbligato a lasciare l’incarico che ricopre all’Università di Bologna.

Restano aperti un secondo e un terzo filone dell’inchiesta. Sul secondo, il mantenimento dei bonus da parte di Cinzia Cracchi, anche dopo essere stata trasferita alla società Cup 2000 (bonus di 1.161 euro di cui godeva quando era nella segreteria di Delbono ai tempi dell’incarico in Regione) dovrebbe essere rinviato a giudizio a breve. Il terzo filone lo accusa di corruzione. Sotto la lente sono stati messi  i suoi rapporti con alcuni imprenditori locali e con Mirko Divani, amico di lunga data e consulente del Cup 2000 (il Centro di prenotazioni sanitarie unificato, dove lavorò anche la Cracchi)  a cui era intestatario il bancomat che Delbono affidò a Cinzia per prelevare denaro per anni.

2commenti
  1. Valerio Giuliano

    18 febbraio 2011 at 16:12

    sarà contento il rettore dell’università, caro vecchio amico del condannato, non costreto a licenziarlo

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  2. Cristoforo

    19 febbraio 2011 at 11:27

    L’ex Sindaco di Bologna Flavio Delbono esercita attività di Docente Universitario presso l’Alma Mater dove insegna Economia .
    Ivano Dionigi , Magnifico Rettore,non avrebbe, a parere di molti,né considerato né applicato il codice etico sollevando a riguardo fortissime polemiche specie nel mondo accademico .
    Al Corriere della Sera di Bologna, il lungimirante Dionigi, saluto’ il ritorno di Delbono all’Università con queste parole : «In questo momento so che sono tutti assetati di sangue – aggiunge Dionigi – ma io non intendo mescolarmi alla canea».
    La vicenda è ritornata di attualità a seguito del patteggiamento con il quale il prof. Delbono ha chiuso una prima tranche dell’inchiesta in cui è coinvolto. La stampa locale ne ha dato ampia notizia, riportando anche la lunga lettera del Prof. Delbono ai bolognesi.
    Nella cronaca di Bologna de Il Resto del Carlino di sabato 4 dicembre il giornalista Gilberto Dondi, dando notizia del patteggiamento, scrive: “salvo complicazioni da parte dell’Alma Mater, salverà la cattedra dell’ex sindaco ora tornato all’università”. Dondi ha poi sottolineato che rimangono aperti altri due filoni di indagine, e cioè la richiesta di rinvio a giudizio per il cd “bonus”in favore di Cinzia Cracchi “e il terzo filone d’inchiesta, il più delicato e temuto, quello sulla corruzione”. Nell’articolo si dà anche notizia che il Commissario al Comune dr.ssa Cancellieri ha giustificato il fatto che il Comune non si è costituito parte civile perché “quelle sono scelte politiche”.
    La lunga “lettera” del prof. Delbono ai Bolognesi dal tono vagamente evangelico (pubblicata da la Repubblica il 3 nov. u.s.), non costituisce a parere di tanti una dichiarazione pubblica di pentimento per i danni arrecati all’immagine di Comune, Regione, e anche all’Università di Bologna ma una sorta di appello al ridimensionamento dei fatti in realtà enormi e scoperti soltanto in virtù di una mera casualità giudiziaria dopo la abnorme richiesta di archiviazione avanzata in un primo tempo dai PM Persico e Serpi.
    La conseguenza diretta di tale “messaggio pubblico“ ha probabilmente sortito due effetti : una parte della politica a sinistra che assolve e si autoassolve nella piu’ totale assenza di riprovazione e una parte del resto del mondo che si vergogna dello spettacolo pubblico riservatogli e che abitualmente non va in Messico con soldi pubblici.
    Ridimensionamento . E’ forse questo il vero grande obiettivo dell’ex Sindaco ? Per questo forse vi è stato un silenzio ad oltranza da parte del Rettore dell’Universita? Ma l’aver patteggiato il reato e la pena puo’ ritenersi sufficiente per salvare giuridicamente Delbono dalla interdizione dai pubblici uffici?
    Nel patteggiamento parrebbe rientrare anche il risarcimento del danno all’immagine e che il prof. Delbono avrebbe già effettuato a favore della Regione. Ci domandiamo in tanti perché mai l’Università non si sia mai costituita parte civile (anche questa è stata forse una scelta politica, come quella del Comune ?), e dunque se ne deve dedurre , scrive un docente su di un blog , che, secondo il Rettore, essa non ha ravvisato di aver subito alcun danno etico e morale, insomma un danno alla propria immagine ?
    Che cosa è dunque il Codice etico dell’Alma Mater ? Trattasi dello stesso Codice etico adottato dal nostro Ateneo qualche anno fa e del quale l’allora Rettore Calzolari si fece gran vanto ? E’ lo stesso Codice etico previsto anche dal DdL Gelmini ?
    Il Codice etico dell’Alma Mater di Ivano Dionigi è il medesimo di quello che contempla alla lettera E della prima parte del testo , l’applicazione rigida dei valori di “ onestà, integrità e professionalità “ per tutto il personale accademico? O è un‘altro scritto?
    Chi è Ivano Dionigi , il Magnifico Rettore dell’Alma Mater ?
    E’ la stessa persona , lo studioso che ha curato l’antologia sul Dio Denaro così recensita ?
    “Ne “Il dio denaro” edito da Rizzoli e a cura di Ivano Dionigi, sette tra professori, studiosi e manager contemporanei rileggono e interpretano alcuni scritti antichi per cercare di comprendere anche le ambiguità del presente in tema di pecunia.
    “La ricchezza viene condannata o disprezzata come forma di cupidigia e avidità e perché induce alla corruzione”. La riflessione di Ivano Dionigi, latinista e rettore dell’Università di Bologna, porta a due paradossi dell’etica classica. Il primo, l’evoluzione della parola kerdos “inganno, astuzia” che col passare degli anni assume un significato più economico di “guadagno, profitto”, profitto in senso commerciale. E questo si spiega con il fatto che la cultura è sempre stata un patrimonio della borghesia, ostile al denaro per il suo sostrato fermamente aristocratico. Il secondo, il legame tra denaro e Cristianesimo. Nella prospettiva cristiana il denaro sarà condannato in base alla scoperta del prossimo e del principio di giustizia. Si passa dalla morale individuale e quella sociale”.
    E’ lo stesso Dionigi che ci parla dottamente di KERDOS nei suoi libri quello che non vede l’affaire DEL BONO ?
    Ed è’ lo stesso Dionigi che assegna la cattedra di economia a chi conosce bene la materia che egli stesso ha cosi’ sapientemente illustrato nei suoi testi? Vuole forse Dionigi che la sostanza del Kerdos venga argomentata ai suoi studenti proprio da chi in politica si è visto indotto a praticarla sino a chiedere un patteggiamento di pena ?
    Eppure molti ignorano che Ivano Dionigi come uomo pubblico, è stato Consigliere del Comune di Bologna (1990-2004) e Delegato ai rapporti con l’Università (1995-1999) con voto unanime del Consiglio Comunale. È Presidente della Fondazione Don Gaudiano di Pesaro.
    Era dunque l’uomo del PD delegato con voto unanime e bipartisan del Consiglio Comunale ai rapporti con l’Università , struttura della quale soltanto 10 anni dopo, assumerà la reggenza.
    E’ la stessa persona quell’Ivano Dionigi che nel 1995 era consigliere comunale per il PCI quando Flavio Delbono era Assessore dello stesso Comune di Bologna con Deleghe al Bilancio, Patrimonio, Economia e lavoro? E’ la stessa persona quell’Ivano Dionigi che nel mandato successivo nel 1999 – Giunta Guazzaloca sedeva da Consigliere comunale PD insieme al Consigliere Flavio DelBono su quegli stessi scranni ?
    Forse questi dati non vogliono dire molto e forse saranno motivo di riflessione .
    Noi pensiamo che la “canea” che ripugna il Magnifico Dionigi altro non sia che quella sottile voglia di applicazione delle regole che “la città che conta” paragona snobisticamente ad un esercizio primitivo e violento.
    Esiste una legalità teorica, libresca , erudita che affascina e ammalia e ne esiste un‘altra molto pragmatica alla quale si puo’ derogare tutti i giorni . Teoria e pratica . La teoria nei libri e nei comizi elettorali la pratica sulla pelle dei cittadini . Specie se è un amico a deragliare dai principi che regalano il consenso e la poltrona politica .
    Oggi con una Procura che si accorge finalmente che la virtù amministrativa è una bugia senza fondo in questa città di inesplorate baronie , il nostro pensiero corre a tutti i senza voce e a chi è sopraffatto dal sistema di potere della città che studia la mafia e non si accorge di applicarla quotidianamente .
    Chiudiamo con la domanda di rito : Siamo cosi’ lontani da Casal di Principe ?
    Attendiamo risposte .

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