AGRIPOLIS BOOM BOOM – NE BASTA UNO


Agripolis è stata una società per il compostaggio dei rifiuti solidi urbani della provincia di Bologna. Su consiglieri e amministratori locali che la istituirono (e non solo su di loro) fu aperta una pesante indagine anni fa. Alcuni vennero assolti, per altri i reati andarono in prescrizione e la depenalizzazione ulteriore fece finire quello che restava nel solito nulla emiliano.

Questa storia passa anche da San Lazzaro di Savena. E nello scorso mandato il Consiglio Comunale della cittadina ha votato, con il solo voto di opposizione di un consigliere, Giampiero Bagni, per sostenere ancora le spese legali degli amministratori su Agripolis. La vicenda ha portato però alla luce una serie di ulteriori contestazioni contabili della Corte dei Conti. La Corte ha censurato l’elargizione indebita di fondi pubblici comunali agli ex Amministratori, coinvolti nella vicenda, per la copertura delle spese legali affrontate da questi nel procedimento di legge.

Ma oggi non se ne sa più niente. E nessuno nel bel comune felsineo, che per reddito procapite è il secondo in Emilia Romagna, ne vuole parlare. E’ calato il silenzio. E neanche un accesso agli atti sembra consentito. C’è la privacy! Non si può sapere niente! Che strano. Eh!? Vi ricorda qualcosa? Qualcuno? Si usa sempre la privacy in questi casi.

Allora basta una sola persona convinta che la trasparenza sia importante. Ne basta uno solo. Oggi il solito consigliere Bagni chiederà in consiglio comunale (alle 18.00) quali siano state le decisioni della Corte dei Conti relativamente alla condotta del Sindaco e del personale amministrativo e politico segnalato dall’ Organo Giudiziario? Quando siano state fissate le relative udienze? Quali siano stati gli esiti? Quali costi per spese legali siano state affrontate dagli Amministratori in carica per sostenere la difesa dalle accuse mosse dalla Magistratura Contabile e se tali costi gravano sull’Ente Pubblico? Qual è il nome del legale al quale tutti gli amministratori e consiglieri (di destra come di sinistra) si sono comunemente affidati per la a difesa? Quanti e per quali importi il predetto legale svolga o abbia svolto incarichi di tutela dell’Ente in ulteriori controversie legali?

Siamo sempre in un comune della Repubblica italiana.

Che nella colte di silenzio generale arrivi una risposta? Un piccolo Boom!? Non si può mai sapere!

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Nella serata del 15 Marzo, in consiglio comunale, il Sindaco Macciantelli ha risposto a queste e altre domande.

Infatti un’altra domanda si è aggiunta a quella del Consigliere Bagni. Una domanda breve e concisa di Viviana Raisi:

Se alla sede del Comune ci siano state o meno prequisizioni negli ultimi mesi e se risultano esserci tra le figure istituzionali locali eventuali indagati.

Il Sindaco Macciantelli ha riposto:

Non risultano perquisizioni di alcun tipo. L’unico fatto simile riguarda dei controlli sulle abitazioni Erp, 35 o 36 abitazioni, sollecitati dal Comune stesso ed eseguite dalla GDF. Non è vero che ci sono state perquisizioni e non risultano esserci indagati”.

La consigliera Raisi si è detta insoddistatta della risposta.

Sulla vicenda Agripolis Macciantelli ha risposto:

Non conosciamo ancora le risultanze degli accertamenti. L’udienza della Corte dei Conti era stata fissata per il 26 Gennaio ma non ne conosciamo l’esito. Per adesso si conoscono le richieste del Pm da non confondere con la sentenza del giudice. Escludo che ci saranno spese a carico del Comune qualora qualcuno del consiglio comunale venisse candannato. Il nome del mio avvocato è Oliva e non mi risulta abbia avuto relazioni o abbia altre relazioni con il Comune di San Lazzaro. Per le altre persone coinvolte non sono tenuto a dare indicazioni di questa natura che competono a loro nel rispetto del diritto soggettivo di ognuno ad esprimersi o meno in proposito .”

Il Consiglierie Bagni ha replicato non ritenendosi soddisfatto e aggiungendo che nella richiesta di condanna il Pm della Corte dei Conti ha aggiunto che gli amministratori hanno commesso una colpa molto grave. Il danno richiesto ammonterebbe a 208 mila euro al netto del resto della cifra, 300 mila euro, già coperta da un assicurazioni di cui gli amministratori si sono avvalsi.

3commenti
  1. Cristoforo

    15 marzo 2011 at 19:24

    La privacy sulla gestione dei soldi pubblici è la riprova di cosa sia oggi la gestione amministrativa di San Lazzaro di Savena. Ma dov’è la sinistra ? dove sono i Bersani , i Vendola , dove sono ? venissero a contemplare cosa accade in un Comune dove la menzogna assurge a verità e dove tutto , tutto è divenuto possibile. Privacy dunque .

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  2. Cristoforo

    17 marzo 2011 at 08:42

    Il Sindaco di San Lazzaro di Savena , richiesto dalla capogruppo del PDL in un Consiglio Comunale di qualche giorno fa, di spiegare se mai avesse ricevuto controlli o fosse stato destinatario di attività di polizia giudiziaria che riguardavano il suo Comune , ha risposto di no . No , nella maniera piu’ assoluta . Nessuno ha mai svolto indagini in Comune e sul Comune. Certo , se poi si scoprisse che il Sindaco non dice il vero e che invece le cose stanno in maniera diversa sarebbe ora di fare riflessioni . Il Sindaco dimentica che la gente ha il diritto di sapere se un Ente Pubblico è al centro di indagini . Ho assistito a quel Consiglio Comunale e posso affermare che un Sindaco che replica alle interrogazioni con tale arroganza , supponenza e rabbia è davvero incompatibile con ogni tipo di sistema democratico . E’ un caso unico nel panorama italiano un atteggiamento simile . Era questo signore che agognava a un posto da Assessore alla cultura nella Giunta Cofferati? Mah…….

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  3. Valerio Giuliano

    17 marzo 2011 at 14:14

    La privacy non é un concetto astratto,una foglia di fico, un paravento da invocare a sproposito quando si é chiamati a rispondere del proprio operato e delle proprie responsabilità di amministratori della cosa pubblica. La cosa pubblica é, lo dice la parola stessa: pubblica.
    La privacy é ben altra cosa; é un diritto che tutela la gestione di determiti dati/informaioni ritenuti dal legislatore, sensibili. Tutti invocano la privacy, in pochi si vanno a leggere la normativa di riferimento per comprendere di che cosa si parla. Con il caso in disamina la privacy non ha nulla a che fare. Ma voglio ricordare agli interessati che esiste una legge dello Stato “trasparenza degli atti amministrativi” che permette, con richieste formulate formalmente, di ottenere risposte alle quali nemmeno un sindaco può opporsi.

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