LE QUERELE DEL CASO BOLOGNA


Fonte “La Repubblica on line del 18 Novembre”: “Merola l’ha precisato per iscritto rispondendo a una domanda durante il question time in Comune; il suo testo è stato letto dall’assessore Matteo Lepore. “In data 16 novembre 2011 è stata spedita alla Procura della Repubblica, denuncia-querela sottoscritta da me, in relazione all’articolo pubblicato sul quotidiano online Affaritaliani.it del 2 novembre dal titolo ‘Concorso, vittorie indirizzate. Scandalo al Comune di Bologna’; in essa si ipotizza il reato di diffamazione per aver insinuato e ingenerato nella mente dei lettori il convincimento che le due procedure per la selezione dei dirigenti e delle figure professionali di alta specializzazione avviate dal Comune di Bologna non siano condotte con regolarità e trasparenza, non rispettino il vero valore dei candidati e siano pilotate e manipolate”.

Possibile? Una querela per diffamazione spedita a mezzo posta . Per carità , non che la legge lo vieti ma trattandosi di materia delicata viene da pensare che sia quantomeno originale .
Di solito il querelante si presenta negli Uffici Giudiziari , viene identificato e deposita l’atto . La procedura puo’ essere demandata al legale di fiducia previa formale nomina e contestuale autorizzazione.
E’ un gesto praticato dai comuni cittadini di fronte alla legge.
Si va in un Ufficio di Polizia o in Procura , si fa la coda , si attende il proprio turno , si viene identificati e si riceve la ratifica del deposito .
Non ci sono diversità procedurali di fronte alla Legge.
Ma quanto costa ai bolognesi questa pratica ? Trattandosi di una misura che potrebbe rivelarsi un sonoro flop ,chi pagherà i danni ad Amorosi e ai cittadini bolognesi se dovesse ritenersi infondata e avventata questa iniziativa ?
Difficile ravvisare presupposti diffamatori nell’articolo suddetto in quanto perfettamente rispondente alla verità dei fatti, dotato di continenza e con risultanze verificate e dulcis in fundo verificatesi .
Arduo poi che un elemento di reato possa configurarsi “nell’aver insinuato e ingenerato nella mente dei lettori….etc ” poichè la figura del plagio ex artt. 603 Codice Penale (Chiunque sottopone una persona al proprio potere, in modo da ridurla in totale stato di soggezione, è punito con la reclusione da cinque a quindici anni) risulta abrogato già dal 2006 .
Allora qual’è il reato commesso da Amorosi ? L’ipnosi ? la cartomanzia ? il vaticinio ? il Voodoo ?
Di certo , ma non siamo giuristi , gli unici dubbi insinuati nel lettore potrebbero essere derivati dalla replica del Sindaco che avrebbe connotato il risultato anticipato da Amorosi ( poi realizzatosi) come frutto di “coincidenza” .
Ecco , questo potrebbe essere il solo sostanziale e unico elemento che potrebbe aver ingenerato nel lettore il dubbio che le procedure possano essre state intaccate da anomalie . Ma queste sono parole di Merola , ahimè , e , non di Amorosi .
Poi vi è una sequela di apprezzamenti gratuiti : Amorosi è rancoroso , produce articoli monnezza, fornisce buoni consigli dopo aver dato cattivi esempi , avrebbe parlato di clientelismo , e altro ancora . Tutto cio’ se è diffamatorio lo è ma a ruoli invertiti.
Amorosi ha deciso di querelare Merola.

Oggi a Bologna e nella sua provincia, c’è chi querela per zittire?
Ma circola una storia. Sarà vera ?
Parrebbe che un amministratore locale sia stato notato frequentare Uffici di polizia ,ripetutamente, tra i mesi di aprile e maggio.
I tutori dell’ordine di quell’Ufficio di periferia ne erano persino imbarazzati. Ma al vertice di quell’Ufficio vi era un amico .
Pare che l’amministratore abbia richiesto consigli per colpire un proprio “nemico” ma senza formalizzare denunce . Usa cosi’ in certi ambienti.
Pare anche che abbia sollecitato iniziative all’amico che dirige quell’Ufficio e che è vicino, molto vicino ,al suo partito . Cosa che si sarebbe poi realizzata….
Poi , con soldi pubblici, avrebbe provato a imbastire iniziative legali contro la stessa persona .
A cosa è servita quella prolungata consultazione ? Forse ad ottenere indagini non autorizzate ? Informazioni , o altro ? A cosa dunque ?
Ma torniamo all’affaire Merola :
La querela , se infondata , genererà un ulteriore danno all’erario e sarà ancora materia della Corte dei Conti .
In ultimo , parrebbe ancora che accusare chiunque, con denunzia, querela, richiesta o istanza, anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un`altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, incolpa di un reato taluno che egli sa innocente, ovvero simula a carico di lui le tracce di un reato, è punito con la reclusione da due a sei anni.
A ben vedere il reato potrebbe essere quest’ultimo . Sarà la Procura a dirci a carico di chi .

Cristoforo

6commenti
  1. matteo

    19 novembre 2011 at 15:21

    Massima solidarietà ad Antonio Amorosi, che ancora una volta in modo esemplare e puntuale ci porta a conoscenza di scandali consolidati.
    Vergogna invece al sindaco Merola che invece che ammettere le proprie bugie (sarebbe già molto, alza il capo e denuncia chi non ha diffamato nessuno, ma ha riportato degli accadimenti che poi si sono rivelati attendibili.

    Rispondi
  2. Valerio Giuliano

    20 novembre 2011 at 11:06

    l’altra storia dell’amministratore locale, noto assiduo frequentatore di uffici di polizia e stazioni di carabieri per colpire chi lo infastidisce con l’esternazione di verità scomode, aimè é purtroppo vera

    Rispondi
  3. adele

    20 novembre 2011 at 12:25

    ragionando per congetture e utilizzando i condizionali giornalistici
    parrebbe, leggendo la biografia nel suo sito, che lei stesso e la sua famiglia siate stati vittime del sistema illecito, illegale che imperversa da decenni nella nostra città come lei continua a sostenere, o suo padre è l’unico ad aver avuto accesso ad un regolare concorso che lo ha portato a lavorare all’Acoser? Apprendo sempre nella sua biografia che ha abitato al Pilastro, nel caso sia stato (questo non si evince)in un alloggio di edilizia popolare sarebbe stata vittima doppiamente del sistema bolognese, sarebbe veramente curioso!

    Rispondi
  4. admin

    20 novembre 2011 at 19:46

    Per Adele da Antonio Amorosi
    Mio padre si è posizionato in una graduatoria di concorso pubblico con più prove all’Acoser di Bologna, un concorso da muratore del 1983. Io avevo 13 anni. Mio padre tutta la vita ha fatto il muratore. Si chiama Andrea Amorosi e adesso è un pensionato. Quando abitavamo al Pilastro vivevamo in una casa privata pagando un affitto ad un privato. Non ha mai abitato in una casa pubblica. Lo stesso vale per me. Non si sforzi con le congetture. Comprendo il suo stile e il tentativo di farne una questione personale di qualcuno. Ma dicono tutti così quando si fa un articolo che li riguarda. Mi è successo di recente per un articolo su un clan della criminalità organizzata ma anche su un quasi sconosciuto consigliere comunale. In entrambi i casi mi hanno risposto che avevo qualcosa di personale nei loro confronti.
    Chi non è abituato a rispondere coi fatti solitamente reagisce così nel sistema emiliano ma anche altrove.
    Noi facciamo articoli con documentazioni e prove e non con congetture. Non si sforzi con le congetture.
    Grazie del contributo.

    Rispondi
  5. Valerio Giuliano

    20 novembre 2011 at 22:37

    é curioso notare come certe persone si “scaldano” quando si contesta un sistema. Pare proprio indigeribile per taluni/e dover prendere atto che anche gli amministratori di Bologna la rossa non sono immuni da certe pratiche di arrotondamento degli introiti personali. State comunque tranquilli, non sarà certamente un articolo di Amorosi a togliervi il sonno, potete sempre contare sugli amici di piazza Trento e Trieste per l’impunità. Il caso della condanna al sindaco Flavio Delbono é stato un “incidente” che certamente non si ripeterà.

    Rispondi
  6. Cristina

    23 novembre 2011 at 14:52

    La politica , come la guerra, può essere portata avanti con mezzi leali o essere “sporca”. Le guerre sporche , come la politica sporca sono mezzi di ” guerra preventiva”,che dal dopoguerra in avanti sono state in Italia le uniche ad essere praticate. Chi denuncia la mala politica per essere credibile deve dimostrare che non lo fa per favorire occultamente la propria parte politica e danneggiare l’avversario . Mi spiego?

    Rispondi

Rispondi a Valerio Giuliano Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *