CARO SINDACO ADESSO DIMETTITI – LETTERA APERTA AL SINDACO VIRGINIO MEROLA


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Merola ammette che il suo Capo di Gabinetto ha la terza media. Ma dice che non sapeva. Gli sferzanti commenti degli editorialisti locali tra cui il politologo Gianfranco Pasquino accentuano l’incredibile situazione. L’inevitabile contraddizione delle sue affermazioni in tutti questi giorni stanno facendo immaginare alle opposizioni che lui sapesse tutto e che sia in malafede.

Caro Sindaco,

lei ha dichiarato, nel Consiglio Comunale di ieri, che solo poco prima delle dimissioni del suo Capo di Gabinetto è stato informato che aveva solo la terza media. Il primo caso nazionale di un Capo di Gabinetto di una grande città italiana con la terza media! Si è giustificato dicendo che non sapeva e ha liquidato il tutto con due parole di stima. Il suo assessore alle Istituzioni Lepore ha “rimarcato” che la funzione di Lombardelli non era indispensabile ma che poteva restare! 68700 euro per qualcosa di superfluo!? Quando si tagliano anche le pensioni minime degli anziani, il 30% dei giovani non ha prospettive di lavoro e il Paese ogni giorno è a rischio default? Voi non potete continuare a offendere l’intelligenza di tutti. Le dimissioni di Lombardelli fanno emergere l’orizzonte della sua gestione politica e amministrativa. La sua risposta in consiglio comunale è incredibile oltre a rappresentare un’offesa nei confronti di tutti i cittadini che l’hanno votata.

Delle due l’una. O Lombardelli è una brava persona e le ha detto che aveva solo la terza media, oppure ha dichiarato il falso e ha tratto lei e i dirigenti in inganno. Sul suo curriculum on line c’è scritto che è diplomato. Ma “un’abilitazione a fare l’ottico” non è un diploma. Potrebbe essersi sbagliato lui! Ma come è possibile invece che si siano sbagliati i superdirigenti del Comune? Quando anche l’ultimo dipendente sa che per assumere una persona con la categoria D e pagarlo 68 mila euro, gli deve chiedere tutti i titoli di studio e deve avere almeno la laurea? Non torna. Non è credibile. Io so che non è possibile.

Conosco anch’io la macchina amministrativa del Comune di Bologna! Non è credibile che nessun ufficio tecnico abbia chiesto a Lombardelli i suoi titoli di studio quando hanno redatto il contratto. E non l’abbiano avvertita dell’incongruità. Saremmo altrimenti in una situazione ancora peggiore: in mano a dirigenti incompetenti pagati tutti oltre i 100mila euro, incapaci di svolgere il proprio ruolo.

Provo io invece a dare una spiegazione nel rispetto minimo dell’intelligenza.

Il signor Lombardelli è un funzionario di partito e come è consuetudine della politica bolognese, passa dal partito all’Amministrazione comunale attraverso un ruolo vicino al Sindaco neoeletto. Poiché la macchina è in mano al sistema di potere del suo partito, anche se pure i muri sanno che Lombardelli è solo un ottico con la terza media, i pareri tecnici e degli uffici contano il giusto ma si procede con un bel contratto e uno stipendio garantito di circa 68 mila euro.

Come nell’affare Delbono, si nega fino alla fine e il giorno dopo arrivano le dimissioni. Come nell’affare Delbono il discredito si trasforma in ridicolo. Come nell’affare Delbono qui si sta mentendo. E se fosse così la invito alle dimissioni.

Qui non si parla solo di incompetenze ma della cifra morale ingenerosa che lei sta mostrando nei confronti di tutti i cittadini. Il rischio palese di non andare da nessuna parte ancora per tanti anni, mi porta a chiederle di fare un passo indietro e di lasciare le sorti di questa città almeno a chi può avere la tempra di darle una prospettiva. Sono sicuro che ci siano forze nella società, nel mondo culturale, imprenditoriale e politico di sinistra come di destra in grado di disegnare un futuro senza queste pochezze.

news delle 17.00  del 21 dicembre 2011

News dell’ultima ora

“Il Responsabile di Gabinetto del Comune Marco Lombardelli non firmava atti e aveva solo una funzione di rappresentanza politica” è quanto ha dichiarato ancora ieri l’assessore agli Affari Istituzionali del Comune di Bologna Matteo Lepore, per giustificare la terza media del responsabile. “Quindi poteva restare perché non era un dirigente”. Ma non è vero neanche questo. Da nuovi documenti che stanno emergendo dal Comune di Bologna risulterebbe che il Capo di Gabinetto di Bologna Marco Lombardelli abbia firmato non pochi atti di spesa come Determine finanziarie, le missioni del Sindaco e degli assessori, comprese quelle dello stesso assessore Lepore. Ha firmato anche impegni spesa per le “missioni” di sè stesso.Tra tutti spicca un singolo impegno di spesa di 15000, in un colpo. Spese probabilmente legittime. Ma anche l’ennesima ammissione della Giunta di Bologna risulta non vera.

2commenti
  1. Cristoforo

    21 dicembre 2011 at 15:47

    Con molta modestia vorrei fare una riflessione sull’art. 323 del Codice Penale . La norma cita che deve esserci l’intenzione di procurare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arrecare ad altri un danno ingiusto.
    Dunque deve esserci la violazione di una precisa norma di legge o di regolamento, oppure essersi verificata la mancata astensione in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti;
    Deve esserci la violazione o l’omissione di cui al punto precedente che devono sostanziare la causa dell’ingiusto vantaggio o del danno ingiusto.
    E’poi introdotto il dolo intenzionale e assume rilevanza l’elemento psicologico del reato: dovrà quindi essere verificata l’intenzionalità del funzionario alla violazione della norma o alla mancata astensione al fine di procurare il vantaggio o arrecare il danno.
    Mi domando se non ricorrano tutti i presupposti per l’apertura di un fascicolo in Procura , laddove abitualmente e giustificatamente a tutela dell’interesse pubblico si predispongono fascicoli conoscitivi per scale mobili malfunzionanti ,per rimborsi di spese di viaggio di consiglieri comunali , per altre ipotesi astrattamente di reato.
    Allora ci si domanda se per caso non si ravvisino gli estremi di una violazione di regolamento quando si inquadra in ruoli impropri, con riflessi economici importanti,un funzionario di partito. Quando , ad esempio , si predisponga un contratto ad hoc per detta assunzione senza che nessuno ravvisi anomalie –
    La funzione della Magistratura che ha l’obbligo della valutazione delle cosiddette fonti , risiede nell’accertamento di questi fatti .
    Nella comprensione delle loro dinamiche . Cosa è accaduto puo’ dirlo solo una indagine . Se vi è la volontà di avviarla d’ufficio come impone il codice .
    Questo non esclude che anche la Magistratura contabile si interessi del caso o anche il TAR .
    Perchè una inerzia in questa direzione puo’ voler significare che vi è una singolare discrezionalità di azione che non è propria di uno Stato di diritto .
    Se vi è stata una violazione nel rilascio o nell’utilizzo di un Pass ve ne potrebbe essere una analoga nell’inquadramento contrattuale di un dirigente.
    Perchè non verificare dunque ? Non pensiamo che vi possa essere nessuno in grado di scegliere quale legge dare d’ufficio ai bolognesi , se però vi fosse ..allora vorremmo che si tornasse all’epoca dei feudatari.
    In quel periodo l’immunità si intendeva quale il privilegio di non subire, entro i confini della signoria feudale, alcun controllo da parte dell’autorità pubblica.
    Ma non è il nostro caso . O ci sbagliamo?

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