Fermare il gioco d’azzardo. Ecco perché con l’Aperitivo Talk


Giovedì 16 Maggio alle 19.15 Aperitivo Talk al Temple Bar di via Sant’Isaia 40 per parlare del gioco d’azzardo

e di come combatterne gli effetti. Antonio Amorosi intervista e ne parla con i consiglieri comunali di Bologna Lorenzo Tomassini, Lucia Borgonzoni, Michele Facciche hanno proposto un referendum per abrogare le leggi attuali del settore. Lo Stato è il principale organismo che guadagna dalle attività di gioco. Ma secondo la Relazione della Commissione parlamentare antimafia pubblicata nel 2011 quando il gioco d’azzardo illegale è diventato legale le organizzazioni criminali non hanno fatto altro che “trasferire” le loro attività.

I consiglieri comunale di Bologna, Lorenzo Tomassini, Lucia Borgonzoni, Michele Facci vogliono abrogare le

leggi attuali sul gioco d’azzardo. Ed hanno pensato ad indire un referendum nazionale. Primo obiettivo è sensibilizzare con il il sito www.nontazzardare.it e far sparire dalla circolazione le ‘famigerate’ videolottery, “vere e proprie macchine mangiasoldi”. L’obiettivo è raggiungere 500.000 firme in tutta Italia contro il gioco d’azzardo e la ludopatia.

Nel 2011, l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, ha raccolto quasi80 miliardi di euro in Italia per il gioco d’azzardo: il 5 per cento del Prodotto Interno Lordo nazionale: il 56,3% da slot machine e video-lotterie, il 12,7 per cento dai Gratta e Vinci, l’8,5 dal Lotto, il 4,9 dalle scommesse sportive, il 3 per cento dal Superenalotto, e il rimanente da bingo e scommesse ippiche. Ma se il fatturato legato al gioco d’azzardo è passato dai 14,3 miliardi di euro del 2000 agli 80 miliardi di euro del 2011, i ricavi per lo Stato sono aumentati solo marginalmente.

La cifra ottenuta dallo Stato per le tasse sul gioco d’azzardo è stata di oltre 8,5 miliardi di euro l’anno scorso, ma è aumentata di meno di 3 miliardi tra il 2001 e il 2011. La spesa totale del consumatore sul gioco d’azzardo è cresciuta invece molto di più (nello stesso periodo e in proporzione) passando dai 19,5 miliardi del 2001 ai 79,9 miliardi del 2011. Secondo la Relazione della Commissione parlamentare antimafia pubblicata nel 2011 quando il gioco d’azzardo illegale è diventato legale le organizzazioni criminali non hanno fatto altro che “trasferire” le loro attività.

Quello del gioco d’azzardo è anzi diventato uno dei settori di maggiore interesse per le grandi organizzazioni criminali: “E’ da tempo che cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul gioco- afferma il consigliere comunale del Pdl, Lorenzo Tomassini- le leggi, dal 2006 in poi, si sono affastellate una sull’altra e di fatto, da un sostanziale proibizionismo, hanno portato ad una diffusione capillare del gioco, che ormai e’ diventato un negozio ‘di vicinato’: e’ piu’ facile trovare un centro videolottery che un lattaio”, afferma il consigliere. “Abbiamo deciso di dire basta e con questo referendum vogliamo fare a pezzi le leggi sul gioco d’azzardo che fanno a pezzi i cittadini piu’ deboli”, dice Tomassini.

Tra i principali promotori (gia’ registrati sul sito) ci sono anche i consiglieri Lucia Borgonzoni (Lega nord), Michele Facci e Patrizio Gattuso (Pdl). L’obiettivo della campagna che parte da Bologna e’ “abrogare leggi assolutamente negative che legittimano la concezione di uno Stato biscazziere, che tartassa le imprese con tassazioni assurde e invece prevede una tassazione ridicola e anacronistica per chi si avvantaggia del gioco e delle patologie che genera. In questo modo gli incassi sono privatizzati, mentre i costi sanitari e sociali sono tutti socializzati” dice Tomassini

Un commento
  1. Antonio Amorosi

    admin

    16 maggio 2013 at 13:57

    Per motivi tecnici l’appuntamento è stato rinviato

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