Crack per il centro «modello» di Beppe Grillo. Fallisce «Vedelago»


Per Beppe Grillo il Centro Riciclo di Vedelago, in provincia di Treviso, era l’esempio per l’imprenditoria. Lo ripeteva ossessivamente negli spettacoli. «Il Centro Riciclo di Vedelago è la dimostrazione che lo smaltimento rifiuti può diventare gratuito con la raccolta differenziata» c’è ancora adesso scritto sul suo blog. Peccato che lo scorso 17 dicembre il Centro Riciclo di Vedelago sia fallito. Lo ha dichiarato il Tribunale di Treviso. L’esempio perfetto della strategia rifiuti-zero di Grillo e del Movimento 5 Stelle è dunque finito rovinato dai debiti, che hanno sepolto i ricavi.

Il 18 marzo prossimo il giudice delegato avrà il compito di analizzare il passivo dell’azienda nata nel 2004. I creditori hanno tempo fino al 16 febbraio per depositare le proprie richieste, così ha deciso il giudice. Il giornale locale La tribuna di Treviso parla di una voragine da 30 milioni di euro, frutto di investimenti ritenuti poco oculati.

«Questa signora» urlava Grillo dal palco citando la principale, Carla Poli, «ha ottenuto il premio miglior imprenditrice dalla Comunità Europea… 140 mila euro. Sta riciclando la spazzatura per 160 Comuni, per Benetton, Gardaland. Sta facendo risparmiare soldi ai Comuni… a costo zero per Comuni e scuole… E’ necessario un Centro Riciclo come Vedelago in ogni provincia». Uno spot vero e proprio, peraltro al centro anche della campagna martellante del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che per essere eletto prospettava la chiusura dell’inceneritore appena costruito, che poi infatti non è stato smantellato.

In ogni caso, quella di Vedelago rappresentava per i grillini «l’industria virtuosa» per antonomasia. Che ha attirato delegazioni in pellegrinaggio da tutto il mondo. Cina compresa: nel 2012 studiosi della Chinese Accademy of Social Sciences hanno fatto visita al Centro per conoscerne le tecniche (peraltro già ampiamente diffuse in altre aziende). Partendo dai materiali di scarto, suddivisi a mano dagli operai, si recuperava e trattava plastica, vetro, acciaio e alluminio che veniva poi riciclato da altre aziende. Portando il Centro a raggiungere il 99 % del riciclo. Sulla carta tutto molto bello. Ma con la visibilità, forse anche dovuta alla reclame grilline, forse l’impresa era cresciuta troppo rispetto alle sue capacità. Già qualche anno fa la stessa fondatrice, Carla Poli, segretaria della ex discarica di Geonova di cui poi con la morte del marito diventò proprietaria, e il figlio Alessandro Mardegan, amministratore delegato, avevano rassicurato sulla tenuta dell’impresa, ammettendo però le difficoltà del mercato. Tanto che nel 2012, dopo ritardi nel pagamento degli stipendi decidono all’improvviso prima di licenziare e poi mettere in cassa integrazione straordinaria 15 dei 31 dipendenti. Adesso l’epilogo. Con 15 posti di lavoro che si salvano perché una nuova società, la Punto Riciclo, nata una paio di mesi fa, è subentrata.

Di certo c’è che Vedelago è l’ennesimo abbaglio in campo scientifico-imprenditoriale del comico genovese diventato politico.

Chi non ricorda la Biowashball, la palla di produzione svizzera che, inserita nel bucato, avrebbe cancellato le macchie di sporco!? Proprietà smentite da numerosi studi: in realtà lava come l’acqua semplice ma potrebbe provocare un accumulo di muffe e batteri nella lavatrice. O quando disse che epidemie come difterite e poliomielite sono scomparse a prescindere dalle campagne di vaccinazioni: si scomodò addirittura l’Istituto di Genetica molecolare del Cnr per confutarlo. O che i test per la diagnosi precoce del cancro sono pericolosi. Anche l’Agenzia internazionale per la ricerca sostiene che il declino nella mortalità per cancro degli ultimi anni è dovuta alla diagnosi precoce.

di Antonio Amorosi pubblicato su Libero nazionale del 10 gennaio 2015 a pag. 17

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