CINA: I PADRONI DEL MONDO SI COMPRANO IL 13% DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO


Mentre ci apprestiamo alle ennesime amministrative da strapaese e i conflitti istituzionali sono legge in un Paese senza più legge lo Stato cinese si compra il 13% del debito pubblico italiano. È quanto attesta oggi l’Osservatorio Asia presieduto dal professor Alberto Forchielli (diversi articoli in proposito sono apparsi sulla testata nazionale de Il Sole 24 Ore). Parliamo di 230 milioni di euro di BTP, CCT e BOT. Il 40% dei 1800 miliardi di debito pubblico italiano sono detenuti da soggetti esteri. La Cina è uno dei principali controllori del nostro debito. Pechino è da anni uno dei principali detentori anche del debito degli Stati Uniti. Ma per Pechino è più prudente diversificare gli investimenti visto che quelli nel debito statunitense risultano meno fruttuosi data l’aria di stagnazione americana. Il pacchetto cinese ha già acquisito titoli di Stato della Grecia, Spagna e Portogallo: i tre paesi più in crisi d’Europa. La volontà di investire in euro, moneta più forte del dollaro, bilancia la stentata ripresa della moneta statunitense e allarga la voglia di controllare i mercati occidentali che tanto sono “amati” dal governo cinese quanto fruttano all’economia del Paese asiatico. In particolar modo l’Italia. Negli ultimi 12 mesi la Cina ha esportato in Italia beni per 33 miliardi di dollari mentre ha importato per 14 miliardi.

Tra politica e mondo bancario nessuno sembra in grado di difendere i mercati occidentali. Anzi, ognuno fa per sé. Occorrerà che anche i singoli si affrettino ad uno sforzo di lucidità e non perdano tempo. Fare da soli preparandosi ai nuovi padroni che hanno già entrambi i piedi del nostro caro Stato-Paese.

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