AFFARI ITALIANI-CONCORSI BOLOGNA-VITTORIE CONGELATE?


Abbiamo pubblicato questo articolo su Affari italiani Libero.it oggi 10 NOVEMBRE 2011

L’articolo di Affari Italiani sui concorsi del Comune di Bologna per “vincitori già decisi” ha creato in città n clima surreale. Il Sindaco Virginio Merola, ha minacciato di querela chiunque gli chiedesse spiegazioni in merito alle 16 figure dirigenziali da assumere con incarichi a tempo determinato in settori strategici.

Ma in cosa consiste questa “selezione pubblica” del Comune di Bologna?

La commissione giudicante è composta in stragrande maggioranza da dirigenti del Comune, praticamente le stesse persone che hanno scelto gli attuali dirigenti che già lavorano per l’Ente e che sono in gara per il concorso. Si invia il curriculum e se accettati, si fa un colloquio individuale di circa trenta minuti con domande. Tutto qui! La scelta dei vincitori è a insindacabile giudizio della commissione. Un sistema che a qualcuno parrà adeguato ma che resta distante da un concorso pubblico con prove scritte e orali che durano giorni econ commissioni indipendenti.

Intanto i consiglieri d’opposizione (PDL, Lega Nord e Movimento 5 Stelle) hanno chiesto spiegazioni in consiglio comunale. Ma il Sindaco ha replicato conulteriori minacce di procedere per via legale verso chiunque mettesse indiscussione la trasparenza del suo operato. Una reazione surreale. In profonda contraddizione con lo slogan che il sindaco stesso ha propagandato durante la sua campagna elettorale: “Se vi va tutto bene, io non vado bene!”, promettendo una amministrazione aperta e disponibile alle critiche. I consiglieri di opposizione hanno replicato imbavagliandosi platealmente durante la seduta del Consiglio Comunale come risposta a questa minaccia da loro considerata “illiberale e intollerante”.Il Consiglio è stato sospeso tra insulti e offese: “papponi”, “mafiosi”, “fascisti”, urlavano quelli della maggioranza.

Sul web è nato un gingle/suoneria per cellulare dal titolo “Aggiungi un posto a tavola, c’è un dirigente in più”, che ironizza sul concorso ed evoca ulteriormente il dubbio che il risultato fosse preconfezionato.

Non sarebbe una novità se l’elenco dei vincitori fosse già nelle mani del Sindaco, almeno i primi 13 nomi. Indiscrezioni di Palazzo confermano che questa sia l’ipotesi più attendibile: dopo il nostro articolo su Affari Italiani il tutto sarebbe rimasto congelato nelle segrete stanze del primo cittadino in attesa di “soluzioni impossibili”.

Ascolta l’audio della gingle-suoneria Aggiungi un posto a tavola c’è un dirigente in più

3commenti
  1. Cristoforo

    11 novembre 2011 at 06:15

    Consigli per la lettura , rispolveriamo un vecchio classico della letteratura russa : L’Ispettore Generale (Nikolaj Gogol).

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  2. Cristoforo

    11 novembre 2011 at 19:18

    Pene esemplari o esemplari di pene ?
    Un giorno di sospensione dalle funzioni di docente dell’Alma Mater ovvero il dimezzamento dell’emolumento giornaliero pari a 65 euro (sessantacinque) e il blocco degli incarichi per un quinquennio . L’ex Sindaco della città oggi docente universitario ,come si premura di precisare La Repubblica,”ha già scontato la pena di un giorno di sospensione ” e con 65 euro di detrazione ha già quindi pagato il danno d’immagine arrecato all’Università Bolognese . Fatta giustizia accademica ..(mai attributo fu piu’ appropriato) ora non resta che interrogarsi su di una questione davvero spinosa . Il nuovo Sindaco, assolutamente ferreo nel voler perseguire con pronte querele le denunce ,le voci e quant’altro incrini l’immagine di trasparenza del Comune , avrà mai pensato di costituirsi parte civile nei confronti del Professor Del Bono ? Di certo ,soltanto alcuni mesi fa ebbe a dire : “Delbono? Quello è un altro film” alludendo a distanze etiche incolmabili ma anche a fatti ormai lontani nel tempo ,coperti dalla polvere se non veri e propri reperti del passato . Del resto, anche il Commissario prefettizio Cancellieri ,traghettatrice di Palazzo d’Accursio verso la nuova gestione amministrativa ,si era espressa sul tema affermando , allo stesso modo del suo collega Prefetto Pilato Ponzio , che non vi sarebbe stata costituzione di parte civile giacchè “quelle sono scelte politiche”. Insomma, al Comune di Bologna guidato dal Prefetto Cancellieri la vicenda non competeva perchè incomprensibilmente scelta di matrice prettamente politica quindi non percorribile durante un governo di salute pubblica o di “cancellierato” . Cosa pero’ vi fosse di politico nella costituzione di parte civile se lo chiedono in tanti . Arrivati ad oggi si scopre che , al successore della Sign.ra Cancellieri , questa volta espressione piena e inconfutabile di un mandato politico, la cosa non interessa perchè trattasi “di altro film”. A chi interessa un “altro film” ? Risposta : a nessuno . Perchè invece non riproporre il solito di film ? Eccolo dunque . Cari amici, si è compreso che la vicenda Del Bono merita al piu’, un giorno di sopensione accademica e costa 65 euro di danno d’immagine(all’Università) mentre sollevare legittimi dubbi su di un concorso comunale vale una querela immediata da parte del neo Sindaco . Vi chiederete il perchè dunque di una querela ? Rullino i tamburi …. la risposta è : per un danno d’immagine !!!!. Qualcuno evoca film del passato . Me ne viene in mente uno . E’ un western del 1959 , si svolge nella cittadina di Rio Bravo e si intitola “Un dollaro d’onore” . Titolo e scenari western sono assolutamente attuali .O no ? In fondo tra inflazione , spread ,e un cinquantennio di mezzo ….l’onore che valeva un dollaro nel Texas di John Wayne ..fa piu’ o meno i 65 euro di oggi e qualche querela .

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  3. Cristoforo

    14 novembre 2011 at 16:42

    L’INFORMAZIONE on line h.13.45 del 14.11.2011 –
    Cinziagate – Del Bono patteggia ancora .
    “L’ex sindaco di Bologna Flavio Delbono, per la vicenda dello stipendio della ex compagna e ex segretaria Cinzia Cracchi, ha formalizzato una richiesta di patteggiamento ad un mese e dieci giorni in continuazione con la precedente condanna, sempre con patteggiamento, ad un anno sette mesi e dieci giorni nel primo filone del “Cinziagate”, quello sul presunto uso illecito di denaro pubblico per una decina di viaggi fatti quando era vicepresidente della Regione con l’allora compagna. Il pm Morena Plazzi ha dato il proprio consenso al patteggiamento. Spetterà al gup Bruno Perla decidere se accettare o meno la richiesta, che è stata depositata in cancelleria una settimana fa dai difensori, avvocati Paolo Trombetti e Gaetano Insolera. La vicenda è quella del mantenimento da parte di Cinzia Cracchi – poi diventata con le sue dichiarazioni perno dell’accusa contro l’ex sindaco – del bonus di 1.161 euro di cui godeva quando era nella segreteria di Delbono in Regione, anche dopo essere stata trasferita alla società Cup2000 (centro unificato prestazioni sanitarie).
    Per l’accusa di concorso esterno in abuso d’ufficio il pm Plazzi aveva chiesto il processo oltre che per Delbono anche per Mauro Moruzzi (direttore generale di Cup2000) e Gaudenzio Garavini (ex direttore del personale in Regione ed ex direttore generale del Comune) e, per abuso d’ufficio, per Stefania Papili, la funzionaria della Regione che firmò il provvedimento di ‘comando della Cracchi’. Solo Delbono ha presentato la richiesta di patteggiamento. Gli altri imputati, per ora, dovrebbero fare la regolare udienza preliminare, la cui data non è ancora stata fissata. Resta ancora aperto un terzo filone a carico di Delbono per l’ipotesi di corruzione per i suoi rapporti con alcuni imprenditori locali e con Mirko Divani, suo amico, consulente del Cup2000, e intestatario del bancomat che Delbono affidò a Cinzia per anni per prelevare denaro. Il patteggiamento porterebbe la pena complessiva a un anno, otto mesi e venti giorni, che resterebbe ampiamente al di sotto dei tre anni; oltre, la condanna avrebbe come effetto automatico l’interdizione dai pubblici uffici e quindi l’obbligo di lasciare l’incarico di professore di Economia all’Università. Proprio di recente l’Università aveva deciso un giorno di sospensione per Delbono per la prima condanna.”Fine.

    L’unico concorso valido in città continua ad essere quello nel reato.
    Cristoforo.

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