Benvenuti


Io so molte cose ma non sono l’unico che sa

che questa città non vuole sapere niente di se stessa.
Sono stato amministratore della città di Bologna per meno di due anni e ho scoperto un mondo che alla maggioranza delle persone è reso invisibile.
Siamo diventati una grande comunità che respira, sogna, cammina, e non può più evitare di raccontare agli altri tutto ciò che è nascosto, irraccontabile e al tempo stesso sulla bocca di tutti; quello che veramente conta e determina la nostra vita.
Così è nato “Città comune” ,un Social Network realizzato con contenuti, notizie, informazioni, passa-parola e tutto ciò che spesso è nascosto e incomprensibile ma che può essere decisivo nelle scelte di vita di ognuno di noi.
Puoi fare parte anche tu del Social Network.
Se è successo qualcosa d’importante e d’interesse pubblico, se la tua strada ha un problema di sicurezza e nessuno se ne prende cura, se vuoi segnalarci una tua iniziativa o un’attività, se il tuo quartiere ha un problema ambientale e vuoi dare voce a una richiesta che merita visibilità, puoi raccontarcelo.
Spiegaci come è veramente la città che ti circonda. Segnala ciò che ti sta più a cuore.
Puoi creare una mappa interattiva di ogni questione per farla emergere dal silenzio. Una mappa di ciò che ti appassiona o ti è utile e condividere la tua conoscenza con altri cittadini. A breve si potranno anche caricare foto e video.
Le categorie a sinistra della mappa ti aiuteranno a collocare le segnalazioni. Nel sito inoltre troverai inchieste esclusive, video inediti, scoop e interviste che partono da te, da Bologna e da tutto ciò che c’è di nascosto nel “Sistema Emiliano” per dare un’informazione libera e indipendente.
Usa la tua conoscenza per migliorare e rendere trasparente la vita pubblica della tua città. Non delegare più. Sii anche tu parte del Social Network fatto dai cittadini per il benessere dei cittadini.

L’utente riconosce e accetta tutte le regole del sito e in particolar modo quelle elencate dalle Note legali. Vi invitiamo a partecipare al fine di migliorarne i contenuti e qualificarne la ricchezza.

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1 Gennaio 2009 Nota Bene :
Il link al sito Beppe Grillo ha solo lo scopo di mostrare al lettore alcune rilevanti campagne e inchieste condotte dal comico genovese che col suo blog ha dato vita a uno dei nodi informativi più significativi di questo Paese.
Di Beppe Grillo apprezzo lo spirito critico e la serietà analtica.
Questo banner non è in alcun modo un’adesione a qualsivoglia movimento o campagna elettorale.
Non è un’adesione idelogica a organizzazioni, partiti, movimenti, candidati e non ha il compito e/o l’obiettivo di sostenere eventuali scelte di voto locali o nazionali.

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Inceneritori o Energia sostenibile? Un nuova inadempimento del Parlamento Italiano

La prima cosa che possiamo fare è sostenere la denuncia alla Comunità Europea degli Amici di Beppe Grillo di Bologna.
Hanno scoperto che il Parlamento italiano ha di nuovo finanziato l’attività degli Inceneritori (voto della Camera il 16 dicembre scorso, e del Senato il 22 dicembre) con le risorse che che andrebbero a supporto delle energie sostenibili. Appoggiamo la petizioni. Vedi sotto

DENUNCIA

ALLA COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

RIGUARDANTE INADEMPIMENTI DEL DIRITTO COMUNITARIO

DA PARTE DEL GOVERNO ITALIANO IN MATERIA DI INCENTIVAZIONE

AD ENERGIE RINNOVABILI, DIVIETO AIUTO DI STATO, DIRETTIVA RIFIUTI

Gentili Signori,

vi comunico che la Camera del Parlamento della Repubblica Italiana, in data 16 dicembre 2008 (http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0016260.pdf ) ha approvato il decreto legge del n.172 del 6 novembre 2008 relativo “l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale”. Tale decreto stato definitivamente convertito in legge per mano del Senato della Repubblica con atto n. 1280 del 22 dicembre 2008.

Tale provvedimento contiene interventi, validi per altre Regioni d’Italia e non solo per la Campania, in spregio a nostro avviso alle normative europee 2001/77 relative all’incentivazioni delle fonte d’energia rinnovabili, alle norme del Trattato relative al divieto di aiuti di Stato, nonché al rispetto della gerarchia d’intervento della direttiva Rifiuti recentemente approvata dal Parlamento Europeo.

Nel dl 172 all’articolo 9 (incentivi agli inceneritori) vengono confermati gli incentivi cosiddetti “Cip6” all’incenerimento della parte non biodegradabile dei rifiuti ed alle cosiddette “fonti assimilate”. Gli incentivi Cip6 vengono concessi a tutti gli impianti verrà riconosciuto a tutti gli impianti in costruzione o entrati in esercizio prima del 31 dicembre 2008. Vengono altresì confermati per la quota del 51% gli incentivi sottoforma di “Certificati Verdi” a tutte le forme d’incenerimento (sia rifiuti tal quali residui da raccolta differenziata che per il cosiddetto “combustibile da rifiuti” ). Questo sia che si tratti di rifiuti non biodegradabili che biodegradabili. Che si tratti d’impianti per produzione d’energia rinnovabile quindi che citato testualmente nel testo “non rinnovabile”.

Questi incentivi all’incenerimento che alterano il mercato, è stato calcolato, comporteranno una ulteriore spesa sulle bollette dei cittadini pari a 2 miliardi di euro che anziché alle fonti realmente rinnovabili andranno all’incenerimento di rifiuti anche per la parte non rinnovabile sottoforma di Cip6 e cosidetti “Certificati Verdi”. Di questi contributi circa 1.6 miliardi di euro, è stato calcolato verranno inviati per i costruendi inceneritori nella Regione Sicilia, dove si progetta di bruciare il 65% dei rifiuti solidi urbani prodotti (vi preghiamo leggere questo interessante articolo: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/11/sicilia-inceneritore-sprechi.shtml ), mentre la legge nazionale italiana indica nell’obiettivo di legge del 65% la percentuale di raccolta differenziata da raggiungere entro il 2012 (il contrario) e quella europea sulla parte urbana del 50% a livello continentale sugli urbani e del 70% per gli industriali.

Nella legge in questione (articolo 9-ter) viene inoltre approvato un “Piano Nazionale Inceneritori” (l’Italia ha già 50 impianti d’incenerimento funzionanti) che ricalca la proposta presentata nel luglio 2008 dalla lobby italiana del settore (Anida-Confindustria) (Piano Nazionale Termovalorizzatori per costruire 50 nuovi inceneritori: articolo da leggere: http://matteoincerti.blogspot.com/2008/07/pnt-il-piano-anida-confindustria-per.html ndr).

Nella stessa legge approvata definitivamente il 22 dicembre 2008, mentre l’Unione Europea discute della importante direttiva Biowaste sul riciclo, riutilizzo e recupero della parte organica dei rifiuti sia ai fini energetici (produzione di biogas) che della fertilizzazione naturale dei terreni agricoli, si prevede ( articolo 9-quater) invece la possibilità di immettere in fognatura rifiuti organici “provenienti dagli scarti dell’alimentazione trattati con apparecchi dissipatori di rifiuti alimentari che ne riducano la massa in particelle sottili”. Tutto ciò oltre a creare possibili problemi alle tubature e reti fognarie porta alla creazione di migliaia di tonnellate di fanghi di depurazione (con relativo problema di smaltimento e costi aggiuntivi) ed inficia l’incentivazione della raccolta differenziata degli scarti organici urbani.

Detto ciò, ricordiamo ciò che la Commissione Europea in data 20.11.2003 (risposta E-2935/03IT all’interrogazione dell’eurodeputato Monica Frassoni) ribadì con l’allora Commissario Loyola De Palacio in tema di energie rinnovabili e loro incentivazione prevista dalla direttiva 2001/77 e cioè che “la frazione non biodegradabile dei rifiuti non può essere considerata fonte di energia rinnovabile”.

I provvedimenti adottati dalla Camera rappresentano a nostro avviso un aiuto di Stato illegittimo che altera il mercato a favore dell’industria degli impianti d’incenerimento a discapito del settore della produzione di energie realmente rinnovabili (solare, geotermico, idrico, eolico etc.) come è inteso da parte della normativa europea (e quindi incentivabile) ed anche una concorrenza sleale nei confronti di chi nel settore dei rifiuti si occupa di prevenzione, riciclo, recupero e trattamento rifiuti anche con produzione d’energia diversa dalla combustione (es: raccolta differenziata domiciliare, compostaggio, digestione anaerobica con produzione di biogas, trattamento meccanico biologico, centri riciclo e recupero materiali tramite estrusione-trasformazione di materiali non riciclabili etc.).

Interventi, quelli di prevenzione/riduzione, riutilizzo, riciclo, recupero lo ricordiamo, che sono prioritari per la normativa UE rispetto all’incenerimento, che non rappresenta l’unica forma di trattamento e/o recupero energetico da rifiuti. L’incenerimento anche con recupero eneregetico nella gerarchia d’interventi della direttiva UE è al penultimo posto.

Vi chiediamo quindi di aprire una procedura d’infrazione verso l’Italia e annunciamo altresì che come cittadini italiani chiederemo di rivalerci nel caso di una sanzione economica da parte della Commissione Europea , verso i parlamentari che hanno votato tali provvedimenti. .

Allegato info giornalistiche:

http://procida.blogolandia.it/2008/12/15/rifiuti-i-cip6-non-muoiono-mai-e-la-bolletta-cresce-di-2-miliardi/

http://www.steelfluid.it/site/steelfluid_webprofessional_it/cip6.pdf

http://qualenergia.it/view.php?id=798&contenuto=Articolo

http://procida.blogolandia.it/2009/01/02/procida-via-libera-al-decreto-sui-rifiuti-legambiente-%E2%80%9Csul-cip-6-pronto-il-nostro-ricorso-alla-ue%E2%80%9D/

http://www.ambientenergia.info/index.php?data=19-12-2008&titolo=crisi-rifiuti-il-governo-reintroduce-il-cip6&recordID=5609&sezione=1

http://www.criticamente.it/Article4065.html

http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/67745/Rifiuti:_Della_Seta,_

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