Sindaco di Bologna, Merola, sepolto dai fischi


Nervi scoperti per il Pd e il presenzialista sindaco di Bologna Virginio Merola che i consiglieri comunali dicono «non si vede mai in consiglio».

In piazza Maggiore strapiena c’è la proiezione del film «Il cielo capovolto», dedicato allo scudetto del Bologna del 1964.

Sul palco il nuovo allenatore Diego Lopez, la squadra, retrocessa in serie B, Gianni Morandi e l’arbitro Rizzoli, protagonista della finale in Brasile. Tutti accolti da applausi.

Presenta Giorgio Comaschi, annuncia la Turrita d’oro che il sindaco Virginio Merola ha deciso di consegnare a Rizzoli per aver arbitrato la finale dei mondiali appena terminati.

Prende la parola Merola e parte un muro di fischi. Il sindaco atterrito sbianca. Comaschi lo interrompe e chiede al pubblico: «Ma perché?». Altri fischi.

Merola riprende la parola e fa un discorso di circostanza in mezzo a qualcuno che continua a fischiare. Poi parlano gli altri e riprendono gli applausi.

Un po’ il clima del caso Errani un po’ la fatidica doppia gaffe in campagna elettorale, «Il Bologna? Spero torni in Serie A» e giorni dopo «No spero che torni in serie B…», hanno fatto da contorno.

Accontentato dal Bologna che è andato in serie B il presenzialista Merola sembra aver lasciato il segno tra i suoi concittadini.

 

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