BOLOGNA ACCELERAZIONE ARABA – GLI IMMIGRATI SARANNO LA MAGGIORANZA


Gli immigrati stranieri saranno maggioranza di Bologna fra 20 anni. Non è fantascienza. Sono le cifre estratte dell’ufficio statistico del Comune di Bologna. Le scritte in arabo apparse sulle segnaletiche dell’Ospedale S. Orsola in questi giorni ce lo confermano. Le previsioni sono: circa 180.000 entro 10 anni,  250.000 entro 20 e provenienti principalmente da più di 10 paesi diversi. Noi che la abitiamo adesso saremo una minoranza. Le trasformazione sono in atto ma nascoste alla cittadinanza per non creare allarmi o contraccolpi. La maggioranza di questi immigrati verranno da paesi islamici. Mi chiedo: se adesso abbiamo generali problemi di civismo e di coesione sociale che problemi avremo fra qualche anno? perché i politici parlano di sciocchezza e non di questo dato? Perché in tv continuano a farci vedere gli sbarchi di clandestini che dal punto di vista numerico sono irrilevanti e non ci spiegano che la maggioranza degli immigrati arrivano con visti turistici nei normali voli di linea?

Secondo l’Istat siamo in un trend di accelerazione dei migranti in Italia. Bologna in 21 anni è passata da 3.402 persone del 1989 a 46.734 persone del 2010. E’ facile capire che l’immigrazione sarà il fenomeno di più grande importanza che caratterizzerà i prossimi tempi attuali e spazzerà via ogni altra priorità. L’ONU ci dice che il tasso medio di crescita della popolazione dei paesi dell’Islam è dell’ordine del  2.1% a fronte di una media mondiale del l’1.3%: hanno molti figli. La quota della popolazione islamica con età inferiore ai 14 anni è al di sopra del 37% a fronte di una media mondiale del 30%: sono giovani. Molti  paesi dell’Islam, in rapida crescita demografica e con  ampie carenze socioeconomiche, sono destinati nei prossimi anni a generare vasti flussi migratori verso l’esterno e particolarmente verso l’Italia.  Gli indicatori socio economici della stragrande maggioranza dei paesi islamici riflettono carenze nei processi di sviluppo come evidenziato dal “Rapporto sullo Sviluppo Umano 2009” delle Nazioni Unite.  Nella graduatoria mondiale (elaborato nel Rapporto delle Nazioni Unite per 182 paesi membri su un totale di 192) che sintetizza in un unico indicatore variabili economiche, educative e di salute il  rango più basso spetta ad Egitto il 123°, Marocco il  130°, Pakistan il  141° e il  Bangladesh 146°. Paesi considerati molto in basso nella scala di sviluppo. Da questi ultimi paesi proviene la nostra immigrazione.

E oggi l’Inghilterra, con una lunga tradizione migratoria islamica, si trova ad affrontare il problema dei partiti islamici. La maggioranza della popolazione islamica inglese sarebbe poi disposta ad adottare la Sharia. La Sharia è la legge islamica e consentirebbe la pena di morte per omicidio ingiusto di un musulmano, adulterio, bestemmie contro Allah (anche da parte di persone di qualunque fede) e apostasia; viene invocata anche per omosessualità in Stati come l’Iran, la Nigeria o l’Arabia Saudita. Questi tribunali anomali per l’Occidente non condividono il principio di inviolabilità dei diritti umani, né i valori di libertà e di uguaglianza alla base delle democrazie europee

L’integrazione non verrà rotolando a valle come per inerzia, non verrà senza volontà e responsabilità. La coesione viene dagli intenti comuni, dagli obiettivi condivisi, dalle regole accettate. Con questi numeri sarà difficile se non impossibile. Ma di tutto si parla fuorché di queste cifre. Perché?

Un commento
  1. saverio

    24 novembre 2011 at 13:51

    Le scritte in arabo presso l’Ospedale di S. Orsola, sono un grande errore, per molte ragioni: 1) Sono una parte della comunità islamica legge l’arabo, le comunità provenienti da paesi come l’India, il Pakistan o il Bangladesh hanno altre lingue 2) Solo una parte della comunità immigrita è islamica e favorire solo una parte degli immigrati è contro il prinicipio di eguaglianza 3) Se si vogliono integrare le comunità di immigrati forse sarebbe bene farlo sul terreno COMUNE A TUTTI LORO che è la lingua Italiana. Ricordo inoltre che nel Regno Unito dal 2001 l’applicazione della Sharia su base “volontaria” (prova a rifiutarti se sei una donna o se sei all’interno di un quartiere a maggioranza islamica) su molte materie di diritto matrimoniale, testamentario, e di diritto civile è già stata legalizzata con conseguente trattamento disparitario delle donne e dei non islamici (coinvolti nel 5% delle cause)che ingenuamente hanno accettato di farvi ricorso (onestamente credo che fessi del genere non si meritino altro).

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *