Chi siamo

Sono andato via dall’Amministrazione Pubblica nel 2006 perché ero disgustato. Ho scelto. Ho visto che questo è il pane quotidiano dell’Amministrazione e probabilmente delle altre città dell’Emilia Romagna.

Vi avevo mostrato quanto l’Amministrazione fosse gestita in modo clientelare e corrotto, di come la cosa pubblica fosse usata per fini privati. Vi avevo fatto vedere come i politici si spartiscono i beni della collettività a danno dei cittadini, anche dei più poveri e di chi lavora per tenere in piedi questa città. Ma non avete voluto credermi. Chi ha potere in questa città non ha voluto ascoltare le mie parole. Per questo nel 2006 me sono andato. Oggi siamo al Sindaco che è accusato di corruzione e rinviato a giudizio per utilizzo di risorse pubbliche per fini privati; ad una classe politica che sapeva e che fino all’ultimo ha fatto finta di niente; ad una città commissariata, come si fa per i comune del sud infiltrati per mafia, e in crisi, priva di sogni e di una prospettiva di rinascita. Ci parlano di innovazione; vogliono costruire nuove opere, migliorare la nostra vita ma ogni giorno ci raccontano il falso.

Dalla necessità di reagire a questo degrado nasce “Città in comune”.

Cos’è Città in comune

E’ un gruppo di cittadini di Bologna che svolge attività culturali, sociali e politiche con il fine di migliorare il luogo in cui vive.

Stanchi di una politica ancora divisa tra destra e sinistra, ciò che ci muove è la nostra esigenza di non sentirci presi in giro e sopraffatti dagli interessi di pochi che gestiscono la città in una logica di collusione tra potere politico, economico ed amministrativo.

Gli unici leader che ci interessano sono quelli onesti, indipendenti dalle consorterie di turno e capaci di dare potere agli altri nel cambiamento.

L’innovazione e la rete, la capacità di costruire impresa e di lavorare sul bene comune sono le linee guida che animano il nostro impegno civico. Non siamo rivendicativi né interessati alla protesta fine a se stessa ma a costruire una città vivibile e che rispetti l’intelligenza dei suoi cittadini.

Purtroppo stiamo vivendo un’era di collusioni tra Amministrazioni Pubbliche e interessi privati che vanno a scapito di una gestione efficiente e del benessere dei cittadini.

Ma la collusione cos’è?: è’la completa perdita da parte della classe politica della capacità di dare una direzionare alla città, verso una benessere collettivo. Quando mancano le condizioni di direzione la città cade, le istituzioni si sfaldano e la mancanza di obiettivi viene sostituita dalle collusioni.

Ecco i problemi di Bologna. Non sono le idee, i progetti, la mancanza di partecipazione della gente. I problemi sono le collusioni, questo intreccio tra politici, un certo tipo di imprenditori e l’Amministrazione, un legame che permette di lavorare e prosperare sempre agli stessi.

Chi vuole fare qualcosa, qualcosa di reale per la città deve porsi prima di tutto il problema di questo intreccio insano, che deforma tutto e che da molto tempo impedisce alla città di crescere, di maturare, impedisce una condizione reale di libero mercato, di prosperità e una soluzione concreta ai problemi dei cittadini.
La città di Bologna vive una grave crisi morale, ideale, amministrativa e di classe politica ma la strada migliore per uscire da un guaio è sempre quella che lo attraversa.