UNA VIA PER GRAFFIARE


Nasce la petizione: una via da dedicare a Pier Paolo Pasolini.  A Bologna, dove vedeva la luce il 5 marzo del 1922 in via Borgonuovo n°4. Non è un espediente retorico ma una proposta del Partito Radicale di Bologna per ricordare la forza di uno scrittore indimenticabile per la vita pubblica italiana. Un uomo-scandalo che aveva un pessimo rapposto con la politica, sincero nel disgusto per la corruzione e coraggioso fino alla morte nel battersi contro la prepotenza del potere. Un grande intellettuale tormentato e semplice che venne processato infinite volte alla giustizia italiana per le sue idee e le sue azioni.  Ma forse la società in cui era vissuto era più semplice di quella da venire, come lui stesso ricordava. Alla fine della sua carriera si sentiva superato e angosciato dal pervasivo avvento della società dei consumi che tutto trita, compresa la sacralità della vita stessa. Ha detto un anno prima di morire: “il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica sono due cose inconciliabili  in Italia“. Mai frase è stata più centrata per questa nostra Italia decadente, dove la politica è uno scontro tra bande, le classi dirigenti sono cannibali e quelli che si definiscono rivoluzionari riescono al massimo a fare discorsi da bar.

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