BOLOGNA – Navigano su Internet, si esprimono liberamente sui social network, sono costantemente connessi, si intrattengono in incontri erotici on line. Spesso inconsapevolmente si danno al cyberbullismo. Un fenomeno diffuso soprattutto nella scuola secondaria superiore e caratterizzato da comportamenti come l’attaccarequalcuno in rete o attraverso il cellulare, il diffondere maldicenze online e foto/video compromettenti, l’escluder equalcuno da un social network, il violare account altrui o crearne di falsi, e l’aggredire qualcuno in un gioco online. È una delle tante fotografie degli adolescenti emiliano-romagnoli scattate dal Corecom nella ricerca “Stili divita on line e offline degli adolescenti in Emilia-Romagna”. Il documento presentato al dipartimento di psicologia dell’Università di Bologna, in viale Berti Pichat 5. La ricerca ha coinvolto 3 mila adolescenti che hanno compilato un questionario on line e ha avuto l’obiettivo di indagare l’utilizzo dei media e delle tecnologie, gli stili di vita e i comportamenti a rischio tra gli adolescenti della Regione Emilia-Romagna, fornendo una visione articolata e complessa dei diversi contesti di esperienza o nline e offline vissuti dagli adolescenti.
Non solo cyberbullismo dunque. Dai risultati emerge una crescita del disagio con il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado, e una maggiore difficoltà di adattamento riportata dai ragazzi stranieri che più degli altri segnalano problemi comportamentali, rapporti problematici tra pari, sintomi emozionali e problemi psicologici. Degna di attenzione una percentuale comunque minoritaria che ha comportamenti problematici legati all’uso e all’abuso di alcol, droghe e tabacco. L’ultimo tema approfondito è la percentuale di ragazzi che intrattengono incontri erotici online (8%). Sono sopratutto i maschi a dichiarare di aver avuto incontri on line con persone conosciute o meno. “La ricerca è importante perché pone l’attenzione su fenomeni prima di tutta da comprendere, e a volte non è affatto facile – spiega Primarosa Fini, responsabile del Corecom Emilia-Romagna – I destinatari di questo studio sono sopratutto genitori ed educatori. Spesso si vigila su ciò che succede nella vita reale e non si dedica la giusta attenzione alla vita on line dei ragazzi. Per poter lavorare con loro, parlare la loro lingua, sensibilizzarli e renderli più consapevoli è utile prima di tutto capire come si comportano”. (giovanni stinco)
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