Resuscitare Errani. L’Emilia Romagna non cambia mano?


Sembra si sia trovato l’accordo per non fare uscire di scena Vasco Errani, col quale praticamente tutta la sinistra italiana ha solidarizzato dopo la condanna per il caso Terremerse.

Mentre sono tutti in vacanza vari dirigenti della Regione Emilia Romagna ed esponenti della segreteria del Pd, con cui abbiamo parlato al telefono, sembrano particolarmente sicuri dell’operazione messa in campo dal duo Prodi-Errani che avrebbero trovato il nuovo presidente della Regione.

Ecce Homo. E’ Errani. Ci sarebbe un accordo tra i due per dare continuità alla gestione dell’ex governatore.

L’operazione passa per la candidatura a governatore dell’Emilia Romagna dell’ex rettore ferrarese Patrizio Bianchi, già assessore proprio nell’ultima giunta Errani. Infatti il nome di Bianchi, apparso più volte come candidato possibile dei prodiani in Regione, sarebbe il frutto di una liaison più vasta con tutta la complessa nomenclatura che sta dietro al potentissimo ex governatore. I due vorrebbero approfittare della confusione del Pd emiliano, di cui sono principali azionisti ed Errani indiscusso dominatore fino a qualche settimana fa, per candidare il professore ferrarese.

Per l’ex premier Romano Prodi, Bianchi, suo solido amico, sarebbe un ottimo governatore. Ma l’ex premier, come si sa, da tempo non si fa coinvolgere in prima persona in queste vicende. In sostegno si sono già espressi gli esponenti prodiani bolognesi, l’assessore al Welfare del comune di Bologna Amelia Frascaroli e la parlamentare Sandra Zampa, assidue frequentatrici di casa Prodi. E anche Errani, inizialmente contrario, ma indebolito dalla recente condanna, si è convinto che Bianchi potrebbe essere la soluzione.

Il professore, anche nella gestione dell’assessorato che Errani gli aveva affidato (scuola, formazione, università, ricerca e lavoro) si è messo in mostra come personalità  soprattutto interessata alla cosiddetta rappresentanza politica. Oggi, si capisce da indiscrezioni, che intende dare continuità a questo approccio intendendo il ruolo possibile di governatore prossimo futuro soprattutto in funzione di grande cerimoniere.

Poco disponibile quindi a toccare la «macchina amministrativa» gestita da Errani per 15 anni. Così con un paio di assessori forti, di cultura-Errani e di Errani-emanazione, diventerebbe il candidato perfetto per continuare a gestire le strutture impiantate da Vasco che cederebbe un po’ di spazio al gruppo Prodi e fedelissimi.

Disegno legittimo, per chi fa politica, pensare anche ad una soluzione del genere! Condivisibile o meno che sia. L’operazione sta nelle cose di questo mondo.

Ci sono fondazioni, enti, associazioni e un marasma di soggetti singoli e collettivi che la gestione Errani ha garantito per anni e che senza la sua presenza si sentirebbero persi.

La candidatura è già in campo e il professor Bianchi ha presentato una bozza di programma per le primarie del PD. Chi vincerà la contesa Pd sarà molto probabilmente il nuovo governatore (essendo molto deboli tutte le altre forze di opposizione in campo). E per adesso tutto sembra andare in questa direzione sempre che la segretaria nazionale non si metta di traverso e scombini le carte ai due vecchi politici.

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