Gli scheletri nell’armadio di Milena Gabanelli – Guarda il video – Anche su Libero


 

di Antonio Amorosi

in prima pagina su Libero Quotidiano del 14 luglio 2014

Giorni fa si è ricordata la strage di Srebrenica, ad opera dei serbi. Tra gli autori il comandante Arkan. Un’altra strage importante è quella di Vukovar che venne raccontata a Rai 2 da Milena Gabanelli, allora inviata di Mixer di Giovanni Minoli, oggi, considerata la punta del giornalismo d’inchiesta italiano. Anche lì imperversava il serbo Arkan, uno dei maggiori criminali di guerra ricercati dall’Interpol, responsabile di numerose stragi, compreso il massacro di degenti inermi in un ospedale.

Un video su youtube di quel reportage domanda da anni: «Ha mai chiesto “perdono” Milena Gabanelli per la trasmissione del 2 Dicembre 1991 andata in onda su Rai 2 in prima serata, dedicata all’aggressione serba alla Croazia, dove si mostrava in compagnia di Arkan a Vukovar?»
Novembre 1991. Vukovar, cittadina a maggioranza croata, è assediata dalle truppe serbo-jugoslave. Minoli ha dato alla Gabanelli l’incarico di seguire il conflitto sul fronte serbo. Lei ha 37 anni.

Il 20 novembre l’agenzia Reuters batte il comunicato «miliziani croati avrebbero massacrato 41 bambini serbi, testimone oculare il fotografo Goran Mikic». Le agenzie di tutto il mondo smentiscono duramente ma Gabanelli si propone come unica testimone oculare. «Il fotografo ha ritrattato dicendo di non averli visti con i propri occhi, diversamente da qualcuno che c’era, qualcuno che ha visto, ed ha anche protestato» dice Mixer. Scoop. È la Gabanelli.

Parte il video. È stata portata sul posto proprio da Arkan. Lo incontra in un bar. «Un tipo», lei stessa scrive due anni dopo nel libro La sconfitta dei media, del suo amico Marco Guidi, «con la faccia più da barista che da guerriero». Lui si offre di farle da Virgilio in quell’inferno. «Te la senti di filmare dei bambini morti? Perché c’è stato un massacro…», le dice. Sul posto Gabanelli dice di aver visto la distesa dei corpicini ma non li riprende, impressionata dalla scena e ostacolata dagli spari di un soldato. Si torna in studio, Minoli le chiede di raccontare. Seguono istanti di Gabanelli ad occhi bassi che con pathos parla di un bambino con la gola tagliata. Nel reportage i bimbi croati uccisi, probabilmente trucidati proprio da Arkan, invece vengono fatti passare per serbi. Errore grossolano.

Minoli ha lo scrupolo di chiederle perché il fotografo Mikic ha ritrattato. Lei: «Se la notizia fosse stata confermata, nel popolo serbo si sarebbe alimentato ancor di più l’odio etnico». Il video passa sulla Gabanelli al fronte con i soldati serbi, poi mentre interroga una prigioniera di Arkan, con gli occhi tumefatti. Noncurante dello stato di terrore e sottomissione della donna, le chiede: «Per quale ragione ammazza il popolo serbo?». Nella scena successiva la donna, circondata da soldati di Arkan, scava una fossa per trovare uno dei bambini. Fossa dove forse lei stessa «sparirà». La Gabanelli non riprende oltre. Spegne la telecamera e si allontana. Fine.

Nel 2010 il presidente serbo Tadic ha chiesto perdono per le stragi di Arkan a Vukovar. Ricorda il video su youtube: «Per il contenuto di questo report televisivo la Rai è stata condannata il 13 gennaio 1992 dal garante per l’Editoria in quanto contenente falsità», sanzione che la stessa Gabanelli menziona nel libro di Guidi. L’Ordine dei giornalisti la ammonisce e la definisce giornalista «anomala e occasionale». Lei reagisce: «Avevo un compito, ho cercato di svolgerlo nel migliore dei modi». Scompare dalla Rai per qualche anno per riapparire nel 1997 con Report.

Questo video le chiede da anni le scuse. Ma per Gabanelli non è mai successo niente. E nessuno si permette di farglielo notare.

 

 

 

2commenti
  1. Gheddo

    14 luglio 2015 at 12:37

    Bèla Antonio!
    It a post?!?

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