ERRANI HUMANUM EST. IL PRESIDENTE VASCO INDAGATO?


Ricordate il fratello di Vasco Errani che da questa estate insieme ad alcuni funzionari della Regione Emilia Romagna è indagato dalla Procura di Bologna per truffa aggravata?

Le indagini che si stanno svolgendo dovrebbero coinvolgere in questi giorni proprio il Presidente Vasco Errani. La voce è insistente e circola tra gli addetti ai lavori ma nessuno è disponibile ad esporsi così tanto dal comunicarlo pubblicamente. In un Paese come il nostro appare normale che il fratello di un Presidente di un ente così importante possa avere finanziamenti pubblici; in Paese civile non sarebbe consentita una tale prassi anche solo per non dare adito a sospetti e indebolire l’istituzione presieduta. E sembrerebbe normale indagare il Presidente che si trova in una posizione così importante quanto più sorge il sospetto di irregolarità nella documentazione consegnata dal fratello Gianni e che la Regione doveva comprovare alla Comunità europea. Stiamo parlando di Fondi europei erogati nel 2006 dalla Regione per costruire una casa vinicola a Imola e richiesti dalla cooperativa Terremerse presieduta da Gianni Errani fratello del Presidente Vasco Errani. La cooperativa Terremerse, con sede in provincia di Ravenna, incassò un finanziamento da un milione di euro. Ma secondo il rapporto preliminare della Guardia di finanza ci sarebbero irregolarità. E così si è aperta l’inchiesta che lo vede indagato per truffa aggravata, insieme ai dirigenti regionali che firmarono le delibere, cui il pm Antonella Scandellari contesta l’abuso d’ufficio. Il documento del 31 maggio 2006 era una «dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà», cioè un’autocertificazione a firma di Giovanni Errani, detto Gianni, legale rappresentante di Terremerse, che dichiarava «che i lavori di realizzazione dello stabilimento enologico sono stati completamente ultimati». Errani dice alla Regione che i lavori sono finiti e lo stabilimento è pronto. Il Comune di Imola aveva rilasciato il permesso di costruire il 23 maggio, cioè soli 8 giorni prima, come risulta dal certificato di agibilità. Una tempistica così ravvicinata è quanto mena sospetta ma il 31 maggio sembra essere successa un’altra cosa, perché era il termine perentorio fissato dalla Regione per erogare il finanziamento. Per Terremerse era essenziale finire entro quel giorno. Il problema è che, secondo l’accusa, lo stabilimento il 31 maggio non era affatto terminato. Ciò nonostante, i soldi furono dati ugualmente e nessuno, poi, avrebbe controllato. Peraltro, il certificato di agibilità fu consegnato alla Regione non quando previsto, cioè entro il 15 giugno 2006, ma solo nel gennaio 2008, un anno e mezzo dopo. Quindi la Regione non poteva non sapere dell’irregolarità!
Nel gennaio 2008 gli ispettori dell’Agrea, l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura, andarono a Imola e certificarono, con un verbale, che «lo stabilimento è di recente costruzione e non è ancora operativo in attesa che vengano trasferiti macchinari e attrezzature dal vecchio sito produttivo». Pochi giorni dopo però, il 28, Terremerse mandò la ‘Dichiarazione di produzione vitivinicola 2007/2008’, attestando che l’attività produttiva di vino era in pieno svolgimento.

Infine Terremerse ha poi venduto lo stabilimento, nonostante fosse vietato nella delibera e chi doveva controllare in Regione sembrerebbe aver chiuso gli occhi. Di qui il presunto trattamento di favore. Ma come sappiamo, in questa terra di ricatti e controricatti non diversamente dal resto d’Italia, tutto ciò che appare può scomparire e viceversa, ad ogni livello.

L’indagine nei confronti del Presidente Errani potrebbe procurare un terremoto in Regione ma sembra in corso. Il magistrato fa bene a farla! Ancora più importante sembrerebbe opportuno farla proprio perché appare improbabile non riscontare una precisa conoscenza delle attività di un proprio familiare che chiede un finanziamento pubblico di un milione di euro tramite l’ente che si sta dirigendo.

2commenti
  1. romano

    17 marzo 2012 at 09:54

    a casa devono andare e che restituiscano i soldi. sono sicuro che se la magistratura indaga non trova solo quello, gli sprechi con soldi nostri e i favori fatti a molti.
    ho scritto a vasco errani a maggio 2010 denunciando una situazione nella citta’ in cui opero, sto ancora aspettando la risposta, sono sicuro che se fosse stato il fratello avrebbe gia’ risolto.
    a casa devi andare e senza soldi, prova a diventare povero come lo siamo noi. vergognati se puo’ contare qual’cosa.

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