CILIEGINA SULLA TORTA DELLA SUPERIORITÀ MORALE DI PD E COMPANY


C’è anche il colosso di Bologna Consorzio Cooperativo Costruzioni (CCC)  dietro l’affare immobiliare delle ex aree Falck di Sesto San Giovanni. L’area è finita sotto i riflettori nell’inchiesta del pm di Monza Walter Mapelli che accusa di corruzione e concussione l’ex Sindaco di Sesto Filippo Penati e non solo. Penati, ex braccio destro del segretario del PD Pierluigi Bersani, ed ex presidente della Provincia di Milano sarebbe al centro di un vorticoso giro di tangenti coperte e su conti esteri. Il 20 luglio la Procura lo indaga per concussione e corruzione.  Penati, per le sue cariche, sarebbe il centro vitale che garantiva lo “sviluppo edilizio” dell’area. Non si sarebbe fatto pagare in contanti, ma estero su estero, attraverso la costituzione di società intestate a prestanome ai quali sarebbero stati versati nel tempo i pagamenti. In 9 anni 4,5 miliardi di lire e poi di ulteriori 1,2 miliardi di lire, con la stessa finalità, per le aree ex Ercole Marelli. I magistrati considerano queste “dazioni” sufficientemente provate.

Per primo a parlare dei fatti è stato l’imprenditore Giuseppe Pasini, oggi grande accusatore di Penati, che subì l’imposizione della CCC come futura protagonista dell’edificazione delle aree Falck quando acquistò l’area nel 2000. Pasini vendette all’immobiliarista Luigi Zunino, nel 2005. A Zunino subentrò Davide Bizzi con i suoi partner e la Ccc divenne socia.

Gli inquirenti stanno seguendo il filo che lega i numerosi reati ipotizzati all’ascesa politica di Penati, attualmente vicepresidente del consiglio regionale lombardo e ad inizio carriere ex agente della Unipol. E come nella tradizione la presenza di una coop rossa nell’ affare garantisce la quota di interessi del Pci e dei suoi figli, adesso il PD.

Un altro troncone dell’indagine è sui trasporti pubblici locali, e coinvolge il titolare della società Caronte, Piero Di Caterina, indagato come presunto corruttore di Penati, ma anche come collettore di tangenti destinate sempre al leader del PD lombardo. Ha dichiarato riferendosi al dirigente Pd: «Mi hanno spremuto come un limone» e ha accusato Penati di avergli chiesto per il via libera ai progetti 20 miliardi di lire nel 2000-2001. Afferma di aver fatto i versamenti dalla seconda metà degli anni 90 fino al 2000 per le esigenze del partito, in alcuni periodi anche cento milioni di lire al mese. “Adesso ho grande fiducia nei magistrati”ha concluso. Indagato sempre per tangenti anche l’attuale sindaco PD Giorgio Oldrini.

Nel monte-tangenti svelato, secondo l’imprenditore Pasini, ci sarebbero anche consulenti vicini alle coop rosse emiliane, indicati in Francesco Agnello e Giampaolo Salami. L’acquisto dell’area Falck gli era consentita dalla politica. Se  avesse ingaggiato i due dirigenti pagando compensi per 2 miliardi e 400 milioni di lire tutto sarebbe stato più facile. Ora sono anch’essi indagati per l’ipotesi di concussione.

E infine c’è la storia mai chiarita dell’autostrada Milano-Genova. Penati, come presidente della Provincia di Milano, acquistò nella primavera 2005 dal costruttore Marcellino Gavio, un pacchetto di azioni che gli dettero la maggioranza assoluta del capitale. L’allora sindaco di Milano, Gabriele Albertini, che con il suo pacchetto di azioni garantiva comunque il controllo pubblico dell’arteria, accusò Penati di aver fatto un regalo a Gavio, pagando 8,93 euro l’una le azioni prese che diciotto mesi prima l’imprenditore piemontese aveva pagato solo 2,9 euro. Albertini, per dare un senso all’operazione economicamente inspiegabile, ipotizzò che costituisse la contropartita, voluta da una parte del PD, per convincere Gavio a partecipare con la Unipol alla scalata della Bnl. Albertini consegnò il tutto in un esposto alla magistratura.

Penati, che si autosospeso dal suo incarico istituzionale ma è rimasto in Regione come consigliere, si è dichiarato, come gli altri personaggi coinvolti, estraneo ai fatti. Silenzio dai vertici del Partito.

Dopo solo i casi recenti di Franco Pronzato (responsabile nazionale del partito per il trasporto aereo, arrestato per corruzione) e Tedesco (richiesta di arresto per le vicende sanitarie pugliesi), ecco nel PD l’indagine Penati che aggiunge una altra ciliegina sulla torta della superiorità morale del partito.

Un commento
  1. Valerio Giuliano

    24 luglio 2011 at 07:33

    Resta da stabilire, ma lo farà speriamo, la magistratura, se questi signori rubavano per il partito o per tornaconto personale o magari per entrambi. Comunque costoro non mollano mai le loro poltrone e le relative retribuzuini, mentre il partito tace.
    Considerazione finale: non esiste una aprioristica superiorità morale della sinistra rispetto alle altre formazioni politiche, “tangentopoli” lo ha ben evidenziato all’epoca. Esiste una certa riottosità da parte di alcuni magistrati ad indagare su certi settori della politica di cui essi stessi sono parte, solo questo ha creato l’erroneo convincimento dell’esistenza di una forma di superiorità morale che in realtà non esiste.

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