I DANNI CARDIACI CAUSATI DALL’INQUINAMENTO


C’è una dimostrazione. I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno individuato il probabile anello mancante tra inquinamento e danni cardiaci.  Gli scarichi delle auto e quelli industriali danneggiano i vasi sanguigni e il cuore. E’ dimostrato da numerose ricerche elaborate su chi è costretto a respirarli aria inquinata, quella che inaliamo tutti i giorni noi che viviamo nelle nostre caotiche città. Si pensava, in passato, che i danni fossero dovuti al fatto che lo smog inducesse mutazioni genetiche, ma l’ipotesi non era mai stata confermata.

Oggi i cardiologi inglesi dell’Università di Cambridge, sovvenzionati dalla British Heart Foundation, hanno fatto un importante scoperta. Analizzando tessuti provenienti da cuori scompensati e sostituiti con un trapianto li hanno confrontati con tessuti di cuori sani ottenuti da decessi per incidenti stradali. Hanno così scoperto che su in una frazione di Dna ci sono sempre delle alterazioni specifiche che si traducono poi in modifiche in tutto il funzionamento della cellula e, a valle, in alterazioni nella funzionalità cardiaca. La mutazione si chiama metilazione ed è presente in malattie come il cancro ma anche nella schizofrenia e il diabete. Tutte malattie queste già inscritte nei codici genetici ma che si scatenano grazie a fattori ambientali e a regimi alimentari specifici. Finora però questo collegamento non erano mai state associato alle cardiopatie. Secondo gli autori la metilazione provocata dai gas di scarico e dagli altri inquinanti ha il ruolo principale nel danneggiare il tessuto cardiaco. Occorrerebbe quindi pensare in fretta ad altri tipi di città in cui vivere e contrastare il modello esistente, senza equilibrio e senza vie d’uscita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *