GUAZZALOCA INDAGATO PER CORRUZIONE


Da ieri sappiamo che l’ex Sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca è indagato per corruzione. E’ accusato di aver violato e fatto violare svariate norme affinché la cordata Irisbus-Consorzio Cooperativo Costruzioni (Ccc) ottenesse l’appalto per realizzare il tram su gomma CIVIS in cambio dell’incarico da presidente del cda di Leasys spa. Un affare quello della cordata Irisbus-Consorzio Cooperativo Costruzioni (Ccc) da 182 milioni di euro. Guazzaloca restò in Leasys solo due mesi per andare poi all’Antitrust. Leasys si occupa di noleggio flotte aziendali e all’epoca era controllata al 51% dal gruppo Fiat, lo stesso gruppo di cui fa parte Irisbus. Guazzaloca si sarebbe fatto corrompere per un incarico a tempo indeterminato da 100mila euro netti l’anno più diversi benefit come un’automobile e il rimborso viaggi. «Sono sconcertato, ma sereno. Non ho mai avuto alcun genere di rapporto con chicchessia in merito alla vicenda Civis. Alla Procura chiedo una cosa sola: accertare in tempi brevi la verità» , ha auspicato Guazzaloca dichiaratosi innocente ma scosso dicono quelli che lo hanno incrociato dopo la doppia perquisizione a casa e nello studio. Dell’inchiesta ha parlato ieri il procuratore capo Roberto Alfonso, che ha definito «valido e molto grave il quadro indiziario», riferendosi ai mancati controlli sull’opera di chi vi era preposto e per il rifiuto di consegnare documenti all’ente Provincia per verifiche ulteriori.

Sembra anche che siano stati omessi i test per strada fatti però in Francia ma su una tecnologia differente.

I PM che stanno dietro l’inchiesta sono i Procuratori Gustapane e Giovannini.

Designati nel cda di Atc da Guazzaloca, Agostini, Comani, Vestrucci sono anch’essi accusati come Guazzaloca di corruzione e ma anche di falso ideologico in atto pubblico perché nell’ottobre 2003 avrebbero dichiarato al cda di Atc che la commissione giudicatrice di gara aveva dato un punteggio al progetto di Irisbus-Ccc pari a 752. Un voto eccellente, in sostanza, ma falso per la Procura perché il voto reale era di 452.

Secondo il difensore di Guazzaloca, l’avvocato Guido Magnisi, non fu la Fiat a dargli questo lavoro, bensì Piero Gnudi, presidente di Enel, che partecipava a Leasys al 49 per cento.

A quanto pare nella casa di via Santo Stefano e nello studio di via Orefici dell’ex sindaco i finanzieri non avrebbero trovato materiale interessante. Idem a casa e nel luogo di lavoro di Vestrucci. L’avvocato Luca Sirotti, che difende l’ex consigliere Atc, ha dichiarato: «ritemiamo che la contestazione sia sfornita di qualsiasi riscontro reale». Gli indagati si sono dichiarati estranei ai fatti. Sotto accusa sono finiti anche i legali rappresentanti di Irisbus dell’epoca: i corruttori, per i pm. Infine, sono indagati altri due legali rappresentati Irisbus che, con gli altri, sono accusati di frode nelle pubbliche forniture per il mancato rispetto della tempistica e dei termini del contratto stipulato con Atc.

Civis ebbe il nulla osta solo in via preliminare perché aveva evidenti problemi ad ottenere quello definitivo.

12commenti
  1. Giannantonio

    1 aprile 2011 at 14:24

    Di tante inchieste che si potrebbero aprire sulle porcherie di 60 anni di amministrazioni targate PCI prima e PDS-DS-PD poi, se ne apre una proprio contro l’unico Sindaco di centrodestra? Signori miei, va bene “aver fiducia nella magistratura” come si suol dire, ma questa veramente è la più buona dell’anno. E poi: sull’affaire Delbono la Procura attese l’esito del voto prima di indagare (e richiedere velocemente l’archiviazione, che poi però grazie a un GIP con le palle, fu respinta), stavolta si indaga subito? Ma cosa siamo tutti con l’anello al naso? Roba da chiodi. Si potrà criticare Guazzaloca per la scelta del Civis e per tante altre cose, per carità. Ma che in questa scandalosa vicenda, partita con la giunta Vitali e proseguita fino a Delbono, si indaghi proprio Guazza e per corruzione (!), fa veramente ridere. Anzi: fa gelare il sangue nelle vene. Perché qui se non stai attento, finisci nel tritacarne. Mentre chi tiene per le palle questa città da 60 anni, salvo la super eccezione di Delbono (che tutti i suoi ex amici hanno derubricato a caso unico e anomalo di una perfetta gestione della città), se la ride e va avanti a suon di meroloni.

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  2. giuseppe

    1 aprile 2011 at 15:03

    Cosa c’entra “criticare” con una indagine in corso.
    Vogliamo smetterla di assolvere quelli che consideriamo più vicini alla nostra “corrente”?
    Quelli che sbagliano devono essere giudicati, PUNTO.

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  3. Valerio Giuliano

    1 aprile 2011 at 15:12

    ….nessuno deve preoccuparsi, il trittico che indaga: guardia di finanza, Giovannini e Gustapane muovono solo l’economia facendo spendere in parcelle di avvocati…..nullaltro!

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  4. Achille

    1 aprile 2011 at 19:15

    Il Pm Gustapane è sicuramente una garanzia per lo sviluppo dell’inchiesta.
    Veramente capace e integerrimo .Lo sanno tutti in città e nelle Marche.

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  5. cristina

    1 aprile 2011 at 20:01

    Ecco un commento che fa davvero riflettere , quello di Valerio Giuliano :….nessuno deve preoccuparsi, il trittico che indaga: guardia di finanza, Giovannini e Gustapane muovono solo l’economia facendo spendere in parcelle di avvocati…..nullaltro!” Se fosse vero ,il ruolo della G.d.F sarebbe quello di Berruti &C. L’espansione del numero degli avvocati e la loro voracità , insieme a quella degli altri colletti bianchi è direttamente proporzionale al restringimento della base produttiva . Muovere l’economia creando centri di spesa parassitaria è un’operazione degna di un paese marcio come l’Italia , in mano, come non possiamo non vedere, a logiche mafiose dettate da mafiosi e da “consulenti “dei mafiosi.

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  6. Achille

    2 aprile 2011 at 04:44

    Ben detto Cristina , ma vedrai che con quel PM e quella Guardia di Finanza possiamo davvero stare tranquilli e sereni. I veri guardiani della corruzione bolognese , i nostri numi tutelari dela legalità sono loro . Chi altri ?

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  7. cristina

    2 aprile 2011 at 13:55

    Nessuno è al sicuro (da gravi ingiustizie , distruzione di ricchezza, scippi mafiosi ecc) se non funzionano le Istituzioni . Solo il reale funzionamento delle Istituzioni è una garanzia per tutti, non solo per coloro che si rivolgono alla giustizia). Per Achille : condivido l’ironia delle sue parole . Tuttavia se i numi tutelari poco tutelano e poco sono “numi”, è invece vitale per i cittadini che le istituzioni ,se rette da magistrati e funzionari non corrotti, funzionino. Se mancano, bisogna pretenderli , esigerli : l’Italia non deve essere più un laboratorio di iniquità e sperimentazioni da guerra fredda . Questo deve essere finalmente chiaro (come l’olio d’oliva)!

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  8. Cristoforo

    2 aprile 2011 at 14:32

    Veramente un binomio di grande serietà . Siamo in buone mani come disse Muzio Scevola ……

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  9. Anna Maria

    3 aprile 2011 at 21:50

    Mani pulite…..

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  10. Giannantonio

    4 aprile 2011 at 01:01

    Al “signor” giuseppe che ha scritto il 1° aprile: non ha proprio capito nulla. Ma ancor meno di nulla. Non le chiedo di fare un minimo sforzo perché se lei parla di “corrente” forse farebbe bene a chiudere la finestra. Così da immergersi ben bene in quell’olezzo immondo che i suoi presunti amici emanano in questa città da oltre 60 anni. E se qualcuno ha sbagliato, non è certo lei, caro “signor” giuseppe, a decidere se debba essere giudicato e da chi. Parli per lei e avrà già fatto tanto. Con la minima cordialità.

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  11. Gheddo

    9 aprile 2011 at 20:21

    Antonio, bussa pure a sinistra, a destra e al centro: l’importante è bussare…
    Ad Maiora

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  12. Minima moralia

    25 aprile 2011 at 08:26

    Ho fiducia nella legge. Molto meno nella legge di Bologna.Quella che non si puo’ dire. Quella che commercia in olio d’oliva , vestiti , occhiali . Quella delle amanti , delle cricche , dei segreti d’ufficio rivelati . Quella che è sotto gli occhi di tutti..

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