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Parte oggi con vero orgoglio questa pagina sull’Emilia Romagna, perché nasce dal tentativo di costruire un ponte con L’italiaraccontando scrupolosamente e in modo documentato una terra ricca e complessa, difficile da ritrarre oltre i suoi confini, in cui creatività e monopoli, generosità e caste convivono e si scontrano ogni giorno. Una terra che è capace di crescere economicamente anche quando il Paese è in recessione ma in cui innovazione, contaminazione e ingiustizie possono camminare parallelamente. Apriamo infatti con una storia emblematica di questo sistema pieno di contraddizioni: il sistema emiliano.

Lunedì, 16 aprile 2012 – 07:48:00
di Antonio Amorosi

Come in passato i cittadini qui sono attivi, partecipano, si organizzano, sono coinvolti nella vita e nella trasformazione del territorio che abitano. Da loro viene la spinta al rinnovamento. Sono 4 milioni e mezzo di abitanti, colti e industriosi, che vivono in uno snodo nevralgico dell’economia del Paese. Che hanno dato vita a un tessuto di medie e piccole aziende tenaci e innovative, capaci di trasformarsi nel mercato globale. Ma anche qui, in Emilia Romagna, a fianco di un modello di sviluppo vincente si è consolidato un modello di benessere e di potere vincenti. Ma vincenti non sempre per tutti. Perché impermeabili alla meritocrazia, alla trasparenza e al rinnovamento della classe dirigente.

I cittadini come quello di San Lazzaro di Savena alle porte di Bologna, che investono in una casa ecologica, nelle energie rinnovabili, nella qualità del proprio territorio, per la fortuna di tutti, sono gli anticorpi di questo sistema  che spinge a far emergere una realtà a volte celata, censurata e spesso ignorata dalle istituzioni e dagli interessi economici che spesso vanno a braccetto. L’elemento di novità oggi che sconforta è constatare un inopportuno dialogo e intrattenimento di interessi tra questi poteri e le forze dell’ordine, sul territorio locale. In questo caso i Carabinieri che dovrebbero difendere i cittadini e indagare i reati.

Cosa rimane ad un cittadino dell’Emilia, quando si vede archiviata la sua denuncia dopo aver subito una serie di ingiustizie ed essere stato rimpallato tra un ufficio e l’altro di questo sistema scorretto e compiacente, ammiccante e liquido, dove la giusta equidistanza tra organi dello Stato si è persa, se non raccontare ad un organo di informazione la sua storia? Aspettare forse dalla burocrazia kafkiana del Comune di San Lazzaro la multa per un reato ad personam?

Col nostro giornale vogliamo raccogliere e dare voce a questa spinta di rinnovamento dei cittadini e lo faremo con la libertà e l’imparzialità che contraddistingue un editore puro, indipendente da lobby e interessi estranei alla libera informazione.

di AFFARITALIANI.LIBERO.IT

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